Auto e Motori
Mobilità green, gas naturale emette meno CO2 e polveri dell’ibrido
Il test commissionato da Snam all’Istituto Motori del CNR di Napoli su vetture “full hybrid” e a CNG
Secondo un test del CNR Napoli, il gas naturale emette meno CO2 e polveri dell’ibrido.
Le auto a gas naturale e quelle ibride hanno entrambe bassissime emissioni, ma le prime sono ancora più
green. È l’evidenza di una ricerca comparativa effettuata dall’Istituto Motori del CNR di Napoli su vetture
“full hybrid” e a CNG (gas naturale compresso) in condizioni di uso reale, cioè prove dirette su strada con
strumentazioni di rilevamento installate a bordo, lungo percorsi urbani, extra-urbani e autostradali.
L’analisi, svolta su veicoli Euro 6D-TEMP, ha tenuto conto delle emissioni di CO (monossido di carbonio), CO2 (anidride carbonica), NOx (ossidi di azoto) e PN (particolato). Proprio sul particolato, tipologia di emissioni inquinanti fra le più dannose per la salute delle persone, il gas naturale è risultato vincente su tutti i percorsi. L’auto ibrida, infatti, pur rientrando abbondantemente nei limiti EURO 6, è arrivata a emettere fino al 350% in più rispetto al CNG. Il vantaggio del gas è particolarmente evidente in città, dove l’auto CNG emette solo un ventesimo del PN delle ibride.
Il CNG ha registrato, in media e in condizioni climatiche miti, performance positive anche sulle emissioni climalteranti, rispetto all’ibrido che emette +17% di CO2 e +49% di CO. La soluzione ibrida ha invece prevalso sugli NOx, anche se entrambe le motorizzazioni hanno registrato emissioni ben al di sotto della soglia limite consentita.
Alla luce dei risultati dei test del CNR, commissionati da Snam, risulta dunque che un’alimentazione ibrida
elettrico/gas, di prossima omologazione come potenziamento dei veicoli esistenti, potrebbe combinare le
prestazioni migliori delle due soluzioni lungo le differenti tipologie di percorso, contribuendo ulteriormente alla mobilità sostenibile a gas. Le performance potrebbero ulteriormente essere incrementate grazie alla crescente immissione in rete di biometano, che potrebbe coprire a regime circa il 40% dei volumi di gas destinati al settore della mobilità.