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Autonomia, Calderoli: "Il referendum va evitato, dividerebbe l'Italia: Nord contro Sud"

di redazione politica

Il ministro leghista torna anche sul terzo mandato per i governatori: "Zaia è un asso sul territorio e ha l'80%, perché rinunciarvi?"

Autonomia, Calderoli: "Le firme per il referendum? Raccolte sui divani..."

Roberto Calderoli, ministro per gli Affari regionali, fa il punto sull'Autonomia differenziata, il provvedimento varato dal governo e che tramite un referendum l'opposizione vuole abolire. "Del referendum - dice Calderoli a Il Corriere della Sera - non me ne frega niente. Le firme sono state raccolte sulle piattaforme digitali attivate dal governo. Ma questo per me rappresenta un vulnus rispetto a una Costituzione che aveva fissato il numero delle firme quando si dovevano raccogliere in cartaceo, non dal divano. Temo che, - prosegue il leghista - qualunque sia il risultato, la frattura del Paese ce l’avrai. In ogni caso. Ammesso e niente affatto concesso che il referendum si celebri e passi l’abrogazione, diventerebbe automaticamente il referendum del Sud contro il Nord. Qualcuno vuole assumersi la responsabilità di spaccare il Paese? Io sono contrarissimo a uno scontro del genere, credo davvero che sia un esito che non conviene a nessuno".

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Calderoli affronta anche la questione del terzo mandato per i governatori, riproponendo la candidatura di Zaia in Veneto. "Forza Italia chiede che il candidato presidente, l'anno prossimo sia Flavio Tosi? Chiederlo - spiega Calderoli a Il Corriere - è legittimo, non è una proposta fuori dalle righe. Peccato che il Veneto sia guidato dalla Lega e debba rimanere alla Lega. Con un leghista, non un ex leghista. Alle elezioni manca un anno, e un anno è lungo. Le cose potrebbero cambiare. Io sono convinto che sulla questione del terzo mandato per i governatori, qualche riflessione in più andrebbe fatta. Zaia è un asso sul territorio, con un consenso popolare che si avvicina all’80%. Perché rinunciarvi?". Poi Calderoli torna sull'Autonomia e sulle preoccupazioni di Tajani che ha detto "vigileremo", il ministro minimizza: "Il suo ruolo di bilanciamento tra esigenze del Sud e del Nord richiede questo atteggiamento. Le esigenze espresse sono contenute nella legge, modificata con emendamenti e ordini del giorno di Roberto Occhiuto e del suo partito. Io intendo mantenere completamente gli impegni presi".