Politica
Ballottaggi, M5S vincente sia contro il Pd sia contro il Centrodestra
Ballottaggi, Renzi ora costretto a cambiare la legge elettorale
I risultati dei ballottaggi dimostrano in modo plastico che se si votasse con l'Italicum, la legge elettorale voluta da Matteo Renzi, il Movimento 5 Stelle vincerebbe a mani basse.
I dati del secondo turno delle Amministrative 2016 sono chiari: i grillini vincono, non solo a Roma e Torino ma anche in tanti comuni da Nord a Sud, sia contro il Centrodestra sia contro il Centrosinistra. E in molti casi il successo è ampio. Ciò significa che la maggioranza degli elettori delle due coalizioni tradizionali, qualora il loro partito non fosse presente al ballottaggio, voterebbe per i grillini. Lo dimostrano le vittorie della Raggi e della Appendino ma anche di tanti altri candidati 5 Stelle come è accaduto a Chioggia in Veneto e a Nettuno nel Lazio (solo per fare due esempi). A questo punto è facile ipotizzare che il premier Matteo Renzi, obtorto collo, apra a modifiche all'Italicum, come chiesto a gran voce dai centristi verdiniani-alfaniani e della minoranza del Pd.
Una revisione della legge elettorale si rende più che mai necessaria alla luce dei ballottaggi, anche perché - sondaggi alla mano - i Democratici non sono assolutamente in grado di vincere al primo turno superando il 40%. Se il premier perde il referendum istituzionale di ottobre cambia tutto, si va ad un governo di larghe intese e necessariamente l'Italicum verrà superato. Ma anche se a prevalere fossero i sì alle riforme una modifica alla legge elettorale è nelle cose. Con l'Italicum anche se Renzi arrivasse in testa al primo turno, poi al ballottaggio i 5 Stelle avrebbero l'appoggio della destra (quantomeno di Lega e Fratelli d'Italia, meno di Forza Italia) e la sconfitta di Renzi sarebbe quasi certa. E' probabile che si vada ora all'introduzione del premio di maggioranza anche alle coalizioni di partiti e non solo alla prima lista e alla possibilità di fare apparentamenti al secondo turno. In questo modo Renzi spera di relegare alle prossime Politiche il M5S al terzo posto, considerando la sfida diretta con il Centrodestra (specie se guidato da Salvini) più facile da vincere, come dimostrano i casi di Milano, Bologna e Varese. Non solo. L'apertura alle coalizioni permeterebbe al premier di tenere aperte due strade: un'alleanza con Ala-Ncd-Scelta Civica o una riedizione del Centrosinistra con Sel e Sinistra Italiana.