Politica
Berlusconi: “No a referendum elettorale. Renzi non è il mio figlio politico”
Ma sui temi europei e non solo, sono maggiori i suoi punti di contatto con Renzi che non con Salvini
Il leader di FI, Silvio Berlusconi, appare cauto sulla proposta di referendum sulla legge elettorale proposto da Salvini. E invita piuttosto l'intero centrodestra a lavorare in Parlamento per una nuova legge. "In attesa che i nostri tecnici approfondiscano la proposta referendaria - dice l'ex premier al Corriere della Sera - sarebbe piuttosto opportuno che il centrodestra definisse una proposta unitaria da presentare in Parlamento". Quanto a Renzi, Berlusconi ci tiene a dire di non vederlo affatto nei panni di un suo figlio politico:
"Il percorso di vita di Renzi è all’antitesi del mio, lui fin da giovanissimo ha vissuto e vive nella politica, nell’apparato di un partito. E si è sempre collocato nella sinistra. Io ho seguito e seguo un percorso esattamente contrario. E poi Renzi ha oggi la responsabilità di aver fatto nascere un altro governo guidato dai 5 Stelle. Gli auguro di aver successo perché preferisco per il Paese una sinistra moderna, europea e lontana dalle ideologie e dagli errori del passato. In ogni caso questo riguarda l’altra metà campo". Ma Renzi mira anche ai voti di Forza Italia. "Lo escludo. Renzi è stato il principale artefice della nascita del governo più a sinistra della storia repubblicana. Non vedo elettori moderati e liberali dare a lui il loro voto".
Eppure, a partire dai temi europei, sono maggiori i suoi punti di contatto con Renzi che non con Salvini: "Quanto a Matteo Salvini la nostra idea di centrodestra è certamente diversa dalla sua, ma sulla scelta di campo non ci sono dubbi". Spiega ancora Berlusconi: "Il nostro centrodestra è da sempre chiarissimo: liberale, europeista, garantista, cristiano, riformatore. Un centrodestra di governo. Sta a noi rafforzare il profilo liberale della coalizione. Noi saremo, come sempre, il cervello, il cuore, la spina dorsale liberale della coalizione. Noi saremo sempre la garanzia del fatto che un futuro governo di centrodestra non assuma derive antieuropee o antioccidentali". Infine un giudizio sul premier Conte: "Non da oggi ne apprezzo la preparazione e il tratto garbato. Ma questo non modifica in alcun modo il giudizio sui suoi governi, che rimane assolutamente negativo".