Elezioni politiche 2018: Centrodestra, Berlusconi ha un piano anti-Salvini.
Elezioni 2018: Centrodestra, Berlusconi lavora all'inciucio con il Pd. Altro che unità con la Lega di Salvini
Elezioni politiche 2018: la strategia politica di Silvio Berlusconi. Ecco gli obiettivi
Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. Il vecchio adagio popolare spiega perfettamente la strategia politica di Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia assicura di puntare alla vittoria del Centrodestra unito alle elezioni politiche del 2018 ma i sospetti che in realtà il piano sia ben diverso sono numerosi. L'ex Cavaliere - fanno notare dalla Lega - non attacca mai Matteo Renzi, nemmeno lo nomina e si limita a dire che la sinistra si è autoesclusa dai giochi. Al contrario, per Berlusconi il nemico numero uno è il Movimento 5 Stelle, addirittura più pericoloso dei comunisti del 1994 (quando scese in campo).
L'unico obiettivo del presidente azzurro è impedire la vittoria di Luigi Di Maio, forse (anzi, soprattutto) perché il programma grillino metterebbe a rischio l'impero di famiglia. Quanto ai rapporti con i presunti alleati di Centrodestra, Berlusconi lancia un candidato premier alla settimana ("solo per creare tensioni con noi", dicono in Via Bellerio) ma si guarda bene dall'ipotizzare anche solo lontanamente Matteo Salvini a Palazzo Chigi, nonostante l'accordo da lui stesso proposto preveda che il premier venga indicato dal primo partito della coalizione.
Elezioni 2018: Berlusconi vicino a Bossi e Maroni per abbattere Salvini
Restando in casa Lega, assicurano fonti qualificate, l'ex Cav sarebbe in stretto contatto (non solo telefonico) sia con Umberto Bossi sia con Roberto Maroni. Non certo perché crede nella causa dell'indipendenza della Padania, rilanciata dalla nostalgica e sparuta minoranza del Carroccio a Chignolo Po, ma solo perché il Senatùr e il Governatore della Lombardia sono due avversari interni di Salvini e quindi Berlusconi spera così di indebolire il giovane segretario leghista.
Non solo. Tra i salviniani doc, la stragrande maggioranza del partito, la fiducia nell'alleato azzurro è ai minimi termini. Anche perché l'ex Cav - sottolineano in Via Bellerio - anziché lavorare a un programma comune da presentare agli italiani, parla già di ministri (ma non c'è stata alcuna intesa in tal senso) e continua a lanciare proposte difficilmente realizzabili come l'innalzamento di tutte le pensioni minime a 1.000 euro o la detrazione per le spese per gli animali domestici (qui c'è lo zampino della Brambilla).
Insomma, l'impressione in casa Lega è che Berlusconi stia cercando non un progetto serio e condiviso con gli alleati per il futuro del Paese bensì punta a prendere il maggior numero di voti possibile per poi in Parlamento cercare una maggioranza con il Partito Democratico (ma senza Renzi premier) e con i vari cespugli centristi, non solo Alfano.
Elezioni politiche 2018: la strategia di Berlusconi per la vittoria del Centrodestra
L'altro obiettivo, ovviamente, è quello di scongiurare che un'ipotetica 'alleanza populista' M5S-Lega - che terrorizza Berlusconi e il suo impero - abbia i numeri in Parlamento. E anche Fratelli d'Italia entra in qualche modo in questo schema anti-Salvini del leader di Forza Italia.
Mentre la Lega sigla un importante accordo con i sovranisti di Alemanno e Storace, scippando molti ex An alla Meloni (soprattutto al Centro-Sud), l'ex Cav avrebbe favorito il passaggio della Santanchè da Fi a Fratelli d'Italia sperando che la 'pitonessa', volto televisivo apprezzato anche dall'elettorato leghista soprattutto per le sue posizioni su immigrazione e sicurezza, possa spostare elettori dal Carroccio a Fdi.
Insomma, pare proprio che il Centrodestra unito e vincente di cui molti parlano sia solo uno specchietto per le allodole. D'altronde basta guardare a che cosa è accaduto in Sicilia con la Lega esclusa dalla giunta Musumeci, su volontà della Meloni e di La Russa, e Forza Italia che si è messa subito a trattare con una parte del Pd. Esattamente quanto potrebbe accadere a Roma dopo le Politiche.