Elezioni Sicilia sondaggi: Musumeci doppia Armao. Ma Berlusconi... I numeri
Sicilia, ecco il piano di Berlusconi tra Regionali e voto politico
I sondaggi parlano chiaro. Anzi, chiarissimo. Stando ai numeri che circolano all'interno di Forza Italia - e che Affaritaliani.it ha avuto modo di consultare - Nello Musumeci, candidato alla presidenza della Regione Sicilia, si attesta attualmente poco sopra il 30% grazie alla sua lista civica e a quella di Fratelli d'Italia-An, NoiConSalvini e altre forze minori. Gaetano Armano, che piace ad una parte di Forza Italia e a Silvio Berlusconi, si colloca invece tra il 12 e il 14%. Considerando il 30-31% del Movimento 5 Stelle e il Pd tra il 17 e il 18%, numeri alla mano, Musumeci sarebbe l'unico in grado di battere i grillini e di diventare Governatore. Eppure l'ex Cav nicchia, frena e sembra poco intenzionato a chiudere l'accordo con Fdi e Lega.
Il leader azzurro - raccontano parlamentari di Fi - pensa che se al 12-14% di Armao si aggiungesse il 9-10% di Alternativa Popolare la vittoria non sarebbe impossibile. E infatti Alfano, prima di chiudere l'intesa con Renzi e il Pd, vuole capire cosa accadrà nel Centrodestra. Se Berlusconi converge su Musumeci Ap, con i Dem, in caso contrario listone centrista a sostegno di Armao. Ma è evidente che il voto in Sicilia e le relative alleanze hanno una valenza politica nazionale. All'inizio del 2018 si andrà alle urne per le Politiche e Berlusconi, spinto da Gianni Letta, dal 'partito di Mediaset' e da Antonio Tajani, non è convinto di ricompattare il Centrodestra che rischia davvero di diventare a guida Salvini.
"Berlusconi ha riallacciato i legami con Angela Merkel e non vuole rischiare di essere cacciato dal PPE che ha eletto Tajani alla presidenza del Parlamento europeo", spiega un deputato azzurro. Ecco perché, nonostante i numeri inequivocabilmente a favore di Musumeci, l'ex Cav ha ancora delle riserve. Schierarsi con Fdi e Lega, rompere defitivamente con Alfano porterebbe dritti verso una svolta di destra che avrebbe ripercussioni anche sulle elezioni politiche. E il progetto di Berlusconi sembra un altro. Parla di Centrodestra unito, ma, esattamente come accaduto a Roma con la divisione Meloni-Marchini (e la sconfitta nelle urne), sembra lavorare per evitare un'alleanza forte con Fdi e Lega.