Politica
Giurì d'onore Meloni-Conte e le accuse sul Mes, Vaccari e Zaratti si dimettono
Il componente del Giurì d'onore della Camera Stefano Vaccari del Pd si dimette così come Zaratti (Avs)
Giurì d'onore sul caso Meloni-Conte e le accuse sul Mes, Vaccari e Zaratti si dimettono
Il componente del Giurì d'onore della Camera Stefano Vaccari del Pd si dimette. "E' venuta meno la terzietà", scrive in una lettera indirizzata al presidente Giorgio Mulè. "Sono prevalse interpretazioni e motivazioni di natura politica", osserva.
A dimettersi anche Filiberto Zaratti di AVS. "Mi sono dimesso dal Giurì d'onore convocato per dirimere la controversia sorta tra i presidenti Meloni e Conte", ha dichiarato il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra e componente del Giurì. "Ho presentato al presidente della Camera Fontana le mie dimissioni prima della seduta odierna", racconta. "La ricostruzione documentale, l'unica che conta, non può essere oggetto di interpretazioni di parte", spiega.
ll Giurì d'onore della Camera presieduto da Giorgio Mulè - con Fabrizio Cecchetti (Lega), Alessandro Colucci (Noi moderati), i dimissionari Stefano Vaccari (Pd) e Filiberto Zaratti (AVS) - è riunito a Montecitorio per fare il punto sulla contesa nata tra il leader del M5S Giuseppe Conte e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a proposito della posizione presa dall'Italia sul Mes.
"Sono sorpreso e amareggiato dalla decisione improvvisa degli onorevoli Stefano Vaccari e Filiberto Zaratti di dimettersi dalla Commissione di indagine nominata dal presidente della Camera", ha scritto in una nota il presidente del Gran Giurì della Camera Giorgio Mulè.. "Mai e in nessuna occasione, mai e in nessuna forma, fin dalla prima seduta del 10 gennaio e per le successive 6, Vaccari e Zaratti avevano manifestato alcuna lagnanza, sollevato alcuna protesta, presentato reclamo, palesato rimostranze rispetto all'organizzazione e all'evolversi dei lavori: al contrario, avevano sempre manifestato spirito collaborativo e istituzionale nell'assolvimento dell'incarico ricevuto".
I componenti del Giurì sono al lavoro sulla parte conclusiva della relazione che dovranno illustrare in Aula il 9 febbraio. Ognuno starebbe prendendo le misure sulla posizione da prendere alla luce dei molti documenti presentati da Conte anche dopo la sua audizione.