Politica

Governo, "Il premier? Non sarà più Conte. Per il dopo quattro in corsa. Nomi"

Di Alberto Maggi

Crisi di governo, intervista di Affaritaliani.it a Luigi Bisignani

Allora, ci spiega che cosa sta succedendo in questa crisi sempre più ingarbugliata?
"Per prima cosa speriamo che finisca presto un incubo...".

Conte?
"Non solo lui e la sua inadeguatezza ma anche quella dell'intero governo, che settimana dopo settimana si è rimangiato tutto quello che ha detto".

Affermazione pesante...
"Facciamo solo un esempio: il ministro dell'Economia ha modificato tre volte in quattro settimane il Recovery Plan, che è il documento più importante per i prossimi quindici anni. Totalmente inadeguato".

Torniamo a Conte...
"Il presidente del Consiglio non riesce a tenere i rapporti con i suoi alleati. E' evidente. Prima si è preso a pesci in faccia con Salvini, ora con Renzi. Si è presentato agli italiani come l'avvocato del popolo, ma non sa mediare con i partner di governo. Non sa fare il presidente del Consiglio. Già ha problemi con Di Maio e Zingaretti, se adesso trovasse 15 parlamentari-disperati pronti a sostenerlo avrebbe ancora più problemi".

Ma non ci sono questi cosiddetti 'costruttori-responsabili'...
"Appunto, il problema non si pone. Se ci fossero, sarebbe ancora peggio in termini di litigiosità e comunque servono tanti posti da assegnare e non li ha. Un'arroganza incredibile quella di Conte...".

Perché?
"Prendiamo la delega sui Servizi, aveva detto che non l'avrebbe mai assegnata a un sottosegretario, poi è bastato che Renzi facesse 'boom', portando argomenti giusti, e lo ha fatto immediatamente. Non solo, ha preso due suoi collaboratori, il consigliere diplomatico e il consigliere militare, e li ha messi in posti chiave dei Servizi. Sono certamente due persone per bene, ma si non era mai vista una cosa del genere".

Quindi come finisce?
"Conte si dimette sicuramente perché non può permettersi di affrontare il voto in Parlamento sulla giustizia visto che senza alcun dubbio andrebbe sotto. Conte poi non può tradire il suo talent scout, Bonafede. Le dimissioni sono l'unico modo per pressare Mattarella per ottenere il reincarico, anche se solo come tentativo destinato a fallire".

Cioè?
"Riservatamente, anche nella maggioranza, tutti sanno e dicono che Conte ha finito la sua esperienza a Palazzo Chigi. Inadeguato. Mattarella a quel punto, per ritrovare l'unità della maggioranza, obbligherà i segretari dei partiti a stare dentro l'esecutivo per durare fino al termine della legislatura".

E il premier?
"Ci sono tanti nomi nel Pd, dal ministro Guerini allo stesso segretario Zingaretti. Oppure Enrico Letta o Paolo Gentiloni. Per trovare un premier che non sia una prima donna non è affatto complicato".

Di Maio no?
"Non se la sente ma andrebbe benissimo, visto che molto più statista di Conte".

Renziani nella maggioranza?
"Assolutamente sì. Italia Viva rientrerebbe a pieno titolo avendo messo il dito nella piaga. Quello che dicono Renzi, la Boschi e Rosato è sacrosanto e soprattutto viene sottoscritto da tutti nel Pd, anche se non hanno il coraggio di dirlo apertamente".

E il Centrodestra? Non prende palla...
"Esatto. Forza Italia è divisa in tre anime: quella Letta-Brunetta più vicina a Conte, quella della Ronzulli pro-Salvini e quella del gruppo radicato attorno a Berlusconi, come Tajani e la Gelmini. Poi c'è la Meloni, ma è troppo rigida".

E la Lega? E' vero che Giorgetti avrebbe voluto un governo di unità nazionale ma Salvini non vuole regalare un'autostrada elettorale a Fratelli d'Italia?
"Certo che è vero. Giorgetti è l'unico che parla veramente con Oltretevere, dove a dire il vero guardano di più a Giorgetti che a Conte. Ma quasi nessuno lo sa".