Politica
Lega, congresso a gennaio in Emilia. Salvini completa la svolta sovranista
Lega, il congresso si terrà prima delle elezioni regionali in Emilia Romagna
Lunedì 25 novembre 2019 si scriverà un pezzettino della storia politica italiana in Via Bellerio a Milano, nella sede della Lega. Matteo Salvini ha infatti convocato il consiglio federale, massimo organo del Carroccio. All'ordine del giorno, secondo quanto Affaritaliani.it è in grado di anticipare, dovrebbe esserci la convocazione del congresso federale da tenersi a gennaio prima delle elezioni regionali in Emilia Romagna di domenica 26. E proprio per la rilevanza politica dell'appuntamento con le urne in pieno inverno nell'ex Regione rossa, l'assise leghista quasi sicuramente si terrà in Emilia (Bologna, Parma o Reggio le città in pole position per ospitare il congresso).
Salvo colpi di scena, non ci sarà all'ordine del giorno l'elezione del segretario federale e quindi la poltrona di Salvini, comunque saldissima visti i sondaggi e i risultati in Umbria, non sarà in discussione. Il punto chiave del congresso sarà la nascita ufficiale della Lega Salvini Premier che, di fatto, ancora non esiste almeno dal punto di vista formale. Nell'assise, quindi, verranno redatti e votati dai delegati leghisti lo statuto e gli organi del partito. Probabile la riconferma dei tre attuali vice-segretari: Giancarlo Giorgetti, Lorenzo Fontana e Andrea Crippa. La struttura dovrebbe restare federale, ovvero come unione delle varie leghe regionali. Ma questa volta da Nord a Sud, e non più fino in Toscana, Umbria e Marche come nella Lega Nord, inglobando a pieno titolo anche i dirigenti regionali dal Lazio fino alla Sicilia.
Altro punto importante: all'articolo 1 dello statuto non ci sarà più la dicitura "per l'indipendenza della Padania", ormai di bossiana memoria, che ancora oggi è alla base della Lega Nord. Si tratta di fatto dell'ultimo passaggio, formale e ufficiale, della trasformazione del movimento federalista-nordista-secessionista fondato dal Senatùr a fine Anni '80 in un partito sovranista che guarda a tutto il Paese e non più solo alla Padania. Ma se dal punto di vista politico questo è il punto chiave, dal punto di vista formale e giuridico non si tratta affatto della trasformazione della Lega Nord in Lega Salvini Premier. Sono due canali e due soggetti distinti e due processi che procedono in parallelo.
La 'vecchia' Lega Nord non morirà del tutto ma resterà in vita con il proprio codice fiscale, tanto per intederci, visto il famoso debito da 49 milioni di euro spalmato in 75 anni legato alla gestione Bossi-Bolsito e alle inchieste giudiziarie dell'epoca. Di fatto, però, la Lega Nord sarà una scatola vuota. Tutta l'attività politica ed elettorale - sia per le eventuali elezioni per il Parlamento sia per le Regionali - sarà gestita dalla 'nuova' Lega Salvini Premier in tutta Italia, da Varese a Prato, da Viterbo a Brindisi.
Salvini in sostanza brucia i tempi e chiude definitivamente con la Lega nordista e federalista e anche dal punto di vista formale, statutario e giuridico vara la nuova formazione politica nazional-sovranista. Che di fatto già esiste dal 2018, ma che ancora aveva bisogno del congresso per sancire ufficialmente la svolta. Congresso che verrà annunciato lunedì 25 novembre.