Politica

Letta-Conte, rose ma anche spine. Il dialogo tra Pd e M5s tra stop and go

di Paola Alagia

Letta-Conte, vigilia del primo incontro tra i due ex premier. Ecco i temi chiave sul tavolo

Enrico Letta e Giuseppe Conte. Quello di domani sarà l’incontro tra due leader politici - entrambi ex presidenti del Consiglio -, ma anche tra due professori. Il primo infatti è da poco tornato da Parigi dove ha diretto la Scuola di affari internazionali di Science Po, l’Istituto di studi politici dal quale si è dimesso proprio ascoltando il richiamo della politica. Il secondo, invece, insegnava all’università di Firenze alla quale pure è tornato ad avvicinarsi una volta conclusa la sua esperienza a palazzo Chigi. Salvo, poi, alla fine, tra Roma e Firenze, scegliere la Capitale. Tutti e due alle prese con la riorganizzazione dei loro partiti, il Pd e il Movimento cinque stelle. Entrambi destinati a lavorare insieme. Anche in prospettiva. E non solo per via del link governo Draghi.

Un discorso già avviato, in realtà, da Conte con la precedente segreteria. Sia l’avvocato di Volturara Appula che l’ex numero uno del Nazareno Nicola Zingaretti, infatti, avevano intrapreso un percorso chiaro con l’obiettivo di dar vita a un’alleanza strutturale tra dem, Cinque stelle e Leu. Ma l’allievo prediletto di Beniamino Andreatta non ha affatto azzerato il lavoro fatto fino ad ora. Tant’è che già il giorno del suo insediamento ha parlato di partito aperto, della necessità di spalancarne le porte e di costruire un campo di centrosinistra largo, guardando dunque anche al M5s. Parole che proprio l’ex inquilino di palazzo Chigi non aveva lasciato cadere, affidando subito ad un tweet i suoi auguri di buon lavoro a Letta: “Nel suo intervento - scriveva l’ex premier - ha indicato tanti obiettivi sui quali è assolutamente necessario il confronto e il comune impegno per il bene del paese”.