Politica
M5s disastro elezioni: fuori dai ballottaggi in tutte le città più importanti
Elezioni amministrative 2017: grillini stroncati al primo turno nei comuni più rilevanti. Pesano epurazioni, flop Raggi-Appendino, firme false
Le elezioni amministrative 2017 sono un flop colossale per il M5s. I comuni più importanti li rifiutano infatti alla guida della città e li cacciano via al primo turno. Genova, Parma, Palermo, Verona, ma anche Padova escludono i grillini dal ballottaggio, e le implicazioni di questa sconfitta sono pesantissime.
In primis la colpa va alla catastrofe di Virginia Raggi a Roma e alla strage mancata a Torino con una Chiara Appendino svanita per ore e ore mentre i feriti affollavano gli ospedali. Le due gentili donzelle che, un anno fa esatto, erano i fiori all'occhiello del Movimento Cinque Stelle, oggi sono due zavorre che lo affondano.
A Genova poi, la Genova di Beppe Grillo, la sua città natale, la città più importante di queste amministrative, il m5s è stato castigato dalla scelta dissennata di sconfessare e annullare il risultato delle primarie che vedevano vincente Marika Cassimatis per preferirgli il candidato scelto dall'alto ovvero Luca Pirondini. Che si ferma al primo turno. A Parma, dove il m5s ha cacciato il personaggio che, da sindaco di Parma con il faccino pulito, convinse milioni di italiani a votare per il M5s nel febbraio 2012, ovvero Federico Pizzarotti, il Movimento viene fortemente penalizzato e il sindaco uscente si prende la rivincita sui suoi aguzzini con una rilevante affermazione personale. Che dire di Palermo? Piagata dallo scandalo delle firme false, da tre parlamentari pentastellati indagati e dalle ombre sul candidato sindaco Ugo Forello, fra sale bingo e audio rubati sulla gestione di addiopizzo...
La sconfitta è cocente, e senz'altro avrà gravi ripercussioni e la prima a finire nell'occhio del ciclone sarà Virginia Raggi, su cui pesano eventuali prossimi rinvii a giudizio per le vicende legate a Raffaele Marra e Salvatore Romeo. Ma anche Beppe Grillo e il suo autoritarismo a Genova sono da iscrivere nel registro dei colpevoli di questa batosta colossale. E le piazze vuote dei comizi, dove i big - e lo stesso Grillo - si sono spesi di fronte a un manipolo di fedelissimi erano un'avvisaglia già inquietante per chi, fino a poco tempo fa, le piazze le riempiva.
Oltre al fatto che, evidentemente, molti voti del centrodestra passati ai grillini sono tornati all'ovile, la carneficina del m5s in queste amministrative è la dimostrazione che, malgrado i sondaggi nazionali li diano ancora come primo partito, quando si tratta ormai di eleggerli alla guida delle città e dei comuni, dove i residenti spesso conoscono personalmente i candidati (e dopo gli esempi catastrofici di Raggi e Appendino), è tutta un'altra storia. Non poco avrà pesato sulla scelta degli elettori alle urne anche l'inaffidabilità dimostrata riguardo alla legge elettorale.
E il trionfo di Emmanuel Macron con la disfatta di Marine Le Pen, idolatrata dagli attivisti pentastellati e non avversata dagli "eletti", getta una luce ancor più livida e beffarda sulla débacle grillina.