Politica

Mario Draghi soffre e s'offre. Al Quirinale

Di Angelo Maria Perrino

Draghi al Quirinale? Dal punto di vista semiologico la chiave di interpretazione sta nella parola nonno

Mario Draghi il "nonno" pronto per il Quirinale

Mario Draghi soffre e s'offre. Nelle parole molto calibrate e soppesate appena pronunciate dal presidente del Consiglio si intravede finalmente e con chiarezza il suo desiderio: egli desidera andare al Quirinale, lasciando Palazzo Chigi. "Sono un nonno al servizio delle istituzioni", ha detto. E dal punto di vista semiologico la chiave di interpretazione sta in quella parola: nonno.

I nonni vanno bene al Quirinale, non nella trincea quotidiana di Palazzo Chigi. Ai nonni da sempre si riserva il ruolo di garanti. E da sempre al Colle mandiamo nonni, da Pertini a Scalfaro, da Cossiga a Ciampi a Napolitano e Mattarella (per citare gli ultimi 35 anni). 

Personalità con un passato istituzionale e un cursus honorum ragguardevole, ma politicamente non ingombranti e pertanto non divisive. Distaccate e sagge, insomma. E autorevoli. Perfetto per nonno Draghi. Dipingendosi nonno l'ex capo della Bce ha fatto intendere a chi deve intendere. In Italia e all'estero.

E ancor più si è manifestato nelle sue intenzioni quirinalizie quando ha detto che tutti i progetti esecutivi del Pnrr sono stati realizzati con puntualità. E anche sulle vaccinazioni siamo a buon punto. Come a dire: i motivi che avevano suggerito meno di un anno fa la mia nomina a capo del governo sono esauriti. Tradotto, soprattutto per gli amici di Bruxelles: missione compiuta, i soldi promessi dall'Europa verranno spesi bene, il mio lavoro l'ho fatto.

Draghi soffre e s'offre, dunque. Soffre su una poltrona instabile, esposto tutti i giorni agli spifferi partitocratici e alle baruffe chiozzotte, umori e amori, interessi e valori della sua composita ed eterogenea maggioranza nazionale. E sa perfettamente che l'intero anno prossimo sarà di campagna elettorale, in vista delle elezioni politiche del 2023. Casini assicurati. Ecco perché s'offre.

Continuerà a sorvegliare e garantire il Sistema, ma dallo scranno più stabile e in un ruolo meno umorale e adrenalinico dell'attuale, perfettamente calzante per il suo noto temperamento posapiano. Quanto al successore... beh quella è tutta un'altra storia. E temo che lì ne vedremo delle belle. A partire da Brunetta...