"Renzi incoerente, sono affranta": su Affari lo sfogo di Michela Marzano
"Un testo menomato, zoppo, rovinato, svuotato, svilito... e se ne possono aggiungere tanti altri di termini". La deputata-filosofa del Pd Michela Marzano, intervistata da Affaritaliani.it, definisce così il testo sulle unioni civili che esce dall'aula di Palazzo Madama con il voto di fiducia chiesto dal governo.
Lei conferma che lascerà il Partito Democratico o il suo è stato soltanto uno sfogo?
"Non è stato affatto uno sfogo, ma la cosa importante e chiara per me è che alla Camera arriverà questo testo e io lavorerò vedendo quali sono i margini di manovra".
In che senso?
"Sono per reintrodurre la stepchild ma anche per rimettere pezzi di legge che si sono persi per strada togliendo dignità alle persone omosessuali. Quindi, farò la battaglia in Commissione Giustizia e dall'interno del Partito Democratico fino al voto finale. E vediamo come va".
Ma se l'aula di Montecitorio confermasse il testo del Senato?
"Se dovessi perdere questa battaglia perché il partito decide che il testo di legge non si modifica alla Camera, a quel punto me ne andrò. Non ho detto quelle cose così tanto per dirle. Ho quasi la tendenza a dire che non sarò io ad andarmene ma che è il partito che se ne è già andato da se stesso e dai valori, primo tra i quali quello dell'uguaglianza".
Lei potrebbe aderire a Sinistra Italiana come hanno già fatto gli ex Pd Civati, Fassina e D'Attorre?
"Francamente questa domanda è poco interessante e le spiego perché. Il destino politico di Michela Marzano non conta, contano i valori che porto avanti e i valori per i quali ho deciso di impegnarmi in politica accettando la candidatura per il Partito Democratico. Dopodiché, poco importa quello che succederà, non mi interessa. Voglio portare avanti queste idee, questi valori e questi principi e non mi interessa nulla del mio destino politico. Francamente sono anche stanca di tutti questi giochi politici".
Cioè?
"Stamattina ero a un dibattito su Sky, da un lato c'era la collega Alessandra Moretti del Pd e dall'altro lato c'era una rappresentante del M5S. Erano lì a litigare su questioni politiche-procedurali. Non mi interessa. Non è questa per me la politica. La politica per me è portare avanti una certa idea dell'Italia, una certa idea dell'uguaglianza e una certa idea del vivere insieme".
Renzi in qualche modo si è piegato alle gerarchie vaticane o ha ascoltato troppo i 'consigli' della Cei?
"Non lo so, fatto sta che sicuramente ha sottovalutato l'importanza dei contenuti di questa legge. Non basta dire 'abbiamo fatto le unioni civili' per aver fatto la legge che da più di trent'anni aspettano le persone omosessuali. Poi che ci siano state pressioni o giochi politici non lo so e non mi interessa nemmeno saperlo".
Però il Pd al Senato non ha la maggioranza, è del tutto evidente. O no?
"Ho capito, però sono mesi che la direzione del Partito Democratico dice che il testo Cirinnà non si tocca e che nessuno toccherà la stepchild. Allora bisogna mettersi d'accordo. O i numeri non c'erano prima e allora si è mentito oppure si sta mentendo oggi dicendo che i numeri non ci sono. Io vorrei capire anche perché non si lascia fare il lavoro parlamentare, perché non si è andati avanti e non si è visto voto per voto ed emendamento per emendamento quello che il Parlamento tirava fuori. Dopodiché, è una questione di coerenza, ripeto: per mesi si è detto non si tocca la stepchild. Perfetto, poi invece si è toccata".
In sostanza, Matteo Renzi l'ha delusa ed è stato incoerente...
"Sì, Renzi mi ha deluso molto. Io lo avevo appoggiato alle primarie e mi aspettavo tantissimo da lui. Mi aspettavo tantissimo coraggio e un lavoro profondo di cambiamento radicale. Sono affranta e delusa, non è questo che speravo e secondo me si è persa un'occasione importantissima, bellissima e forse unica. Dopodiché, l'incoerenza di molte persone che si occupano di politica non la si scopre oggi, sembra ormai la regola, però secondo me è anche quello che spiega il motivo per cui c'è una disaffezione e un disinteresse sempre più profondo e alto da parte delle persone nei confronti di chi si occupa di politica".
Ecco perché magari molti poi votano 5 Stelle...
"Anche se poi i 5 Stelle in queste ultime battute parlamentari si sono dimostrati più realisti del re, più democristiani dei democristiani. Hanno imparato velocissimamente l'importanza dell'incoerenza e l'importanza di non avere valori importanti da portare avanti qualunque sia il prezzo che si paghi nel farlo".