Palazzi & potere

Cazzullo vs Giovanardi; durissimo botta & risposta

Botta e risposta con Giovanardi sul Corriere della Sera

"Caro Cazzullo, Lei ha scritto che i senatori guadagnano quattro volte tanto un chirurgo, io Le ho dimostrato, invece, rendendo pubblici i miei cedolini di indennità e competenze, che guadagnano uguale, fra i 5 e i 6 mila euro per 12 mensilità, documentandoLe le spese che se ne vanno per collaboratori, affitti eccetera. A questo punto Lei ha rilanciato, tirando in ballo non so perché Razzi, sostenendo che guadagniamo più della Merkel: Le ho dimostrato, documenti tedeschi alla mano, che la Merkel ha un guadagno netto tre volte superiore più un super vitalizio, e Lei di nuovo ha riesumato i dati sulle competenze dei senatori che non c'entrano nulla con il netto realmente percepito. In più alla fine ha buttato la palla in tribuna chiedendo retoricamente se il mio lavoro di ministro, sottosegretario, parlamentare (e quello del senatore Razzi) ha giovato di più agli italiani di quanto abbia giovato quello della Merkel ai tedeschi. A questo punto mi sembra corretto che siano i lettori a giudicare". Così parlò Carlo Giovanardi in una lettera pubblicata dal Corriere della Sera. Ma ecco la replica di Aldo Cazzullo: "Non è vero che i senatori italiani guadagnino un terzo della Merkel, ma non è questo il punto. Mi pare incredibile che una persona della Sua intelligenza non si renda conto di quanto sareste più credibili se decideste in autonomia non un maquillage, ma una riduzione drastica di indennità, rimborsi, privilegi; oltre ovviamente a ridurre il numero dei parlamentari, record mondiale dopo i cinesi che però sono quasi un miliardo e mezzo. Lo so che il bilancio dello Stato non dipende da questo. Ma Lei all'evidenza non ha idea di quanto sia il discredito della classe politica, quanta la distanza con i cittadini. Potrei pubblicare decine di lettere che lo provano. L'altro giorno un lettore mi ha scritto: 'Io pagherei volentieri metà di quel che guadagno per comprare allo Stato un macchinario che serve a salvare un bambino; ma non intendo pagare lo stipendio di un senatore'. Quel lettore sbaglia: la democrazia ha i suoi costi. Ma mi creda, senatore, sta sbagliando anche Lei".