Domani tutti a Trani! Requisitoria finale del processo alle agenzie di rating
La successiva sentenza servirà a chiarire punti ancora oscuri della recente storia repubblicana
Domani ci sarà la requisitoria del pm Michele Ruggiero nell’ambito del processo a Trani per manipolazione del mercato a 5 tra analisti e manager dell'agenzia di rating Standard & Poor’s. Cinque giorni dopo sarà la volta delle difese e la successiva sentenza servirà a chiarire se quei giudizi negativi diffusi tra maggio del 2011 e gennaio del 2012 sulla solidità economica dello Stato, all’epoca del governo Berlusconi, comportarono o meno una destabilizzazione dell'immagine della Nazione sui mercati finanziari.
Molti indizi raccolti e catalogati puntigliosamente dal Pm Michele Ruggiero della Procura di Trani nell’indagine sulle Agenzie di rating che declassarono l’Italia nel 2011 fanno più di una prova sul complotto ordito da oligarchie, troika, banche di affari e massonerie internazionali, per abbattere e sostituire con un loro fiduciario, un governo democraticamente eletto, quello presieduto da Silvio Berlusconi. Un vero e proprio colpo di Stato.
Si trovano pieno riscontro a queste tesi, anche dall’ex ministro dell’economia americana Tim Geithner, nel suo libro “Stress Test. Riflessioni sulla crisi finanziaria”. “Nell’autunno 2011 – scrive Geithner – “alcuni funzionari europei ci contattarono con una trama per cercare di costringere il premier italiano Berlusconi a cedere il potere; volevano che noi rifiutassimo di sostenere i prestiti dell’Fmi all’Italia, fino a quando non se ne fosse andato”.
Scrive Geithner: “Volevano che noi rifiutassimo di supportare eventuali prestiti che il Fondo monetario internazionale aveva in mente di concedere all’Italia finché Berlusconi non si fosse dimesso. Parlammo al presidente Obama di questo sorprendente invito, ma per quanto ci fosse comodo avere leadership migliori in Europa, decidemmo che non potevamo essere coinvolti in un piano così. Dissi che noi non potevamo avere il sangue di Berlusconi sulle nostre mani”.
Citiamo quanto scritto dall’ex ministro del Tesoro Usa, perché il suo racconto è la storia di un golpe, pienamente riuscito, ossia di ingerenze esterne per fare dimettere Berlusconi.
Tutti i fondamentali dell’economia italiana a quell’epoca erano migliori di quel che sarebbe avvenuto dopo. Migliore il rapporto deficit-pil, migliore il tasso di crescita dell’ economia italiana, migliore il rapporto debito-pil, migliore il tasso di disoccupazione. Gli indicatori fondamentali dell’economia italiana erano più vicini alla media dell’area euro di quel che sarebbe accaduto con Mario Monti, Enrico Letta e con Matteo Renzi. Lo spread ed i Cds (Credit Default Swap) che misurano la solvibilità di uno Stato, che raggiunsero picchi elevatissimi, furono verosimilmente utilizzati da banche di affari ed altri soggetti, che riuscirono ad ottenere in tal modo quel che Obama e Geithner si erano rifiutati di eseguire, ossia il ‘sangue di Berlusconi’.
I tanti dubbi e le mille ombre sul commissariamento dell’Italia e l’ennesima notte della Repubblica, dovrebbero essere acclarate da un Parlamento la cui sovranità appartiene al popolo, non a tecnocrati, cleptocrati, oligarchi e figli di troika, che sembra abbiano tramato per attentare alla ‘democrazia’ italiana ed ai suoi valori costituzionali. Ci voleva una Commissione parlamentare di inchiesta per scrivere la verità sul novembre 2011. Non c'è stata, ci sta pensando il pm Ruggiero e il Tribunale di Trani.