Palazzi & potere

Pd, tra Berlusconi e legge elettorale: parla Marcucci

Affaritaliani intervista il super renziano Andrea Marcucci, senatore Dem

Pd e legge elettorale, quale potrebbe essere lo 'sbocco' auspicabile per il paese?

Come è ampiamente noto, il Pd da solo non ha i voti per cambiare la legge elettorale. Entriamo nella settimana decisiva: il segretario Renzi ha invitato tutte le forze politiche a fare proposte concrete, il 30 alla direzione già convocata i democratici decideranno. Serve una buona legge elettorale da approvare prima dell'estate.

 

Che ne pensa dell'offerta di Berlusconi, patto sistema elettorale tedesco/elezioni anticipate?

È un punto di partenza, vedremo nei prossimi giorni come si comporteranno i parlamentari di Forza Italia. Sosteniamo con forza e convinzione il governo Gentiloni. Però avere un esecutivo che ha un ciclo davanti, in grado di fare la legge di bilancio, non è una bestemmia.


Cosa si aspetta dalle prossime elezioni amministrative?


È una scadenza importante a carattere locale. Il Pd, con tante liste civiche, ha buoni candidati, una classe di amministratori che spero siano in grado di non sfigurare.


Caso Etruria e Consip: c'è chi pensa che possa essere una 'manovra' per azzoppare Renzi. Attacco alla democrazia? Che ne pensa?

Nel caso Consip ci sono troppe cose che non tornano. Il Pd pretende la verità, sapendo che non ha nulla da temere. Il M5S deve imparare a fare i conti con la Costituzione, a non anticipare le sentenze, e a rispettare il lavoro dei tribunali.


Mai più con Bersani & company?


Bersani e D'Alema sembrano invasi da un unico sentimento: l'astio verso Renzi. Difficile immaginare condivisioni con Mdp a queste condizioni.