Palazzi & potere
TRIPADVISOR PREFERISCE I PANINI
Passate la Pasqua a Roma e cercate l’indirizzo giusto? Il ristorantino in ascesa o la location glam? Peccato. La classifica di Tripadvisor nei primi 14 posti della classifica “migliori ristoranti” (19 su 20) ospita paninari e pizzerie a taglio. Locali di assoluto rispetto, ma un po’ distanti dal suggerimento che cercavate: Paraponzipo Er Pagnottellaro, Pane e Salame, Pinsa ‘Mpò, i Pizzicaroli…. Con pace (e incazzatura) di ristorantini di quartiere e delle stelle di Heinz Beck. Un po’ meglio Milano. Ho inviato i miei contributi a Tripadvisor sin da quando ha aperto, 284 volte, raggiungendo il 71° livello e 31.000 punti. Quindi non mi si può certo accusare di essere un detrattore di BigTrip, né che non conosca il tema. Anzi, ho sempre creduto che un sistema sociale di comunicazione e condivisione per aree di competenza fosse un atto di generosità sociale. Per questo ho contribuito con centinaia di voci e immagini a wikipedia, wikicommons, pinterest e salvato dall’oblio decine di artisti. Però… Però in questo momento, nel settore del turismo, vedo cose che non capisco, che alla fine danneggiano gli operatori veri e quelli di tradizione. I quali spesso accusano di essere vittime di recensioni negative fatte ad arte dalla concorrenza, e di aver visto troppi colleghi cresciuti misteriosamente in classifica grazie a operazioni di social camouflage. Cosa che, su modello wiki, potrebbe essere superata permettendo ai contributori che hanno raggiunto un livello adeguato maggiori livelli di intervento e interazione, applicando sanzioni in caso di manifesta infrazione. In realtà il problema è matematico, basato ciò sull’algoritmo che valorizza la quantità di recensioni rispetto alla qualità e alla credibilità del recensore (come può competere un locale con 40 posti contro un esercizio che ha 3000 contatti al giorno?). Ed è un problema culturale, perché nasce dall’omologazione su modello americano e sugli standard in uso in altre nazioni, che identificano come “ristorante” qualunque luogo dove si trovi del cibo che abbia un tavolo, dai fast food ai chioschi dei benzinai. Ma questa, non è la nostra storia. Il cibo di strada è orgoglio della nostra tradizione. Adoriamo street food, salsamenterie, bacari. Ma sappiamo bene quale differenza ci sia tra un ristorante e una gelateria. Anche nella gravosità della gestione. Tripadvisor, a quanto pare, no. E’ vero, ora in home-page c’è anche una distinzione tra ristoranti “raffinati” e “economici”, ma non basta. Occorre una distinzione maggiore, che tuteli i ristoratori, pur valorizzando al massimo tutte le altre forme di food& beverage. Chiamateli “street food”, “punto ristoro”, “soste gastronomiche” o come volet, ma fatelo presto, per evitare la caduta di credibilità. La “reputation” è la più grande dote per chi opera nei social, non perdetela voi, non fatela perdere a migliaia di imprenditori.
Alfredo Accatino