Politica
Quirinale, per Berlusconi un sogno (impossibile) che si trasforma in incubo

La candidatura al Colle di Paola Severino preoccupa l'ex premier: fu lei infatti da Guardasigilli di Monti a varare la legge con cui il Cav decadde da senatore
Berlusconi presidente della Repubblica: con la candidatura del Corriere della Sera si riducono le possibilità per il leader di Forza Italia
Quirinale: il sogno, bello ma (quasi) impossibile, per Silvio Berlusconi, 85 anni, è diventato, ieri, un incubo, con la candidatura, lanciata dal “Corriere della Sera”, di una nota e molto ricca avvocatessa del Foro di Roma, che fu…Severina con il leader di Forza Italia.
Infatti, come Guardasigilli del governo Monti, donna Paola, 73 anni, fece approvare la discussa legge, per effetto della quale, nel 2013, nonno B. decadde da senatore.
Quanto a uno dei predecessori di Mattarella, sono stati eccessivi gli elogi dell’attuale inquilino del Colle a Giovanni Leone, il Capo dello Stato (non tra i migliori), napoletano, costretto a dimettersi, come un ministro Tanassi qualunque, in seguito alla campagna di stampa sull’affaire Lockheed e riabilitato post-mortem.
Ha precisato Primo Di Nicola, oggi senatore M5S, uno degli autori, per L'Espresso, dell'inchiesta, che portò alle dimissioni di don Giovanni : “parecchie ombre e dubbi spuntarono sulla condotta fiscale di Leone, che il settimanale, diretto da Livio Zanetti, documentò, con un’indagine patrimoniale, puntualmente riferita, anche attraverso la pubblicazione delle dichiarazioni dei redditi.
Per questo, a differenza dei radicali, L’Espresso non ha mai avuto motivo di scusarsi. Nessuno dei suoi giornalisti fu portato in tribunale”.
Last but not least, le accuse e gli attacchi a Matteo Renzi, 46 anni. “Macchina del fango”, di sallustiana memoria (quella scatenata contro l’allora direttore di Avvenire, Dino Boffo, 69 anni), per costringere molti parlamentari renziani a tornare nel Pd, o irreprensibili critiche ai comportamenti dell’ex premier ?
Seguiremo gli sviluppi. La chiusura dell’inchiesta fiorentina sulla fondazione Open ha già svelato un documento grave : il memo indirizzato, nel 2017, da Fabrizio Rondolino, 61 anni, spin doctor di Renzi. È un testo, che non onora chi lo ha vergato e che ricorda i metodi del defunto (non per malattia) Mino Pecorelli.
In attesa di un pronunciamento dell’Ordine dei giornalisti, non si può non esprimere sconcerto e riprovazione che l’autore del piano, per distruggere la reputazione degli avversari dell’ex Sindaco di Firenze, abbia svolto un incarico molto delicato nelle istituzioni, come capo dell’ufficio-stampa del primo premier post-comunista, Massimo D’Alema, 72 anni, poi rottamato da Renzi.