Politica
Quirinale: Veltroni in pole, poi Franceschini. Occhio ai Letta. E Mattarella..
Quirinale, è partita la corsa per l'elezione del nuovo presidente della Repubblica. L'inside di Affaritaliani
Ad aprire le danze sul prossimo inquilino del Quirinale - la votazione per il nuovo presidente della Repubblica è prevista per il 2022 e, quindi, salvo crisi di governo ed elezioni anticipate sarà scelto dall'attuale Parlamento - è stato il premier Giuseppe Conte a La Piazza a Ceglie Messapica, intervistato dal direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino (clicca qui per leggere l'articolo). "Non spetta a me" una decisione su chi andrà al Colle, "non sono neanche parlamentare" ma "posso dire che vorrei una personalità come Mattarella", dotata di "equilibrio, esperienza politica, saggia e anche alla mano. Se Mattarella fosse disponibile a un secondo mandato..." ovviamente avrebbe le qualità elencate - ha affermato lo scorso 27 settembre Conte nella seguitissima serata pugliese di Affaritaliani.it.
Ma esiste davvero l'ipotesi di un Mattarella bis? Secondo quanto Affaritaliani.it ha appreso da fonti qualificate della maggioranza - Partito Democratico, M5S e Italia Viva - una rielezione dell'attuale Capo dello Stato viene al momento definita come "innaturale" e comunque sicuramente non la prima scelta. Nella maggioranza, e su questo le posizioni sono assolutamente concordanti - la carta del Mattarella bis viene tenuta come riserva in caso di impasse, sulla falsa riga di quanto accadde nel 2013 quando, dopo la bocciatura di Romano Prodi (impallinato dai famigerati 101 franchi tiratori), risultò come l'unica soluzione possibile per uscire dall'angolo nel quale era finita la politica romana.
In pole position per salire al Quirinale nel 2022 c'è sicuramente Walter Veltroni. Il fondatore del Partito Democratico, ormai da anni fuori dall'agone politico e dalle polemiche, ha un ottimo rapporto con Nicola Zingaretti ma, allo stesso tempo, è probabilmente l'unico dem sul quale Matteo Renzi non metterebbe il veto. Non solo. Dai 5 Stelle fanno notare poi che un battitore libero come Alessandro Di Battista rivelò in un'intervista di qualche tempo fa di aver dato il suo primo voto proprio a Veltroni. E l'ex sindaco della Capitale, spiegano sempre fonti pentastellate, ha sempre affermato di non vedere i 5 Stelle come nemici, anche quando Di Maio & co. si scambiavano insulti con Renzi & co. a suon di attacchi come 'partito di Bibbiano' e 'incapaci'.
Attenzione però al ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, in seconda posizione subito dopo Veltroni per il ruolo di presidente della Repubblica. Il suo problema viene però da Renzi: il suo nome infatti non è certo in cima alle preferenze di Italia Viva. Il ministro degli Esteri e leader politico del M5S Di Maio, invece, ha pubblicamente usato parole di stima e apprezzamento per Franceschini.
Anche Enrico Letta, forte del successo della proposta di estendere il diritto di voto ai 16enni, sicuramente ha l'ambizione di scalare il Colle più alto di Roma. Ovvia la contrarietà di Renzi ("Enrico stai sereno") e anche per Zingaretti - spiegano fonti dem - non sarebbe la prima scelta. I 5 Stelle, consapevoli di non avere al momento un nome forte e spendibile da mettere in campo, non bocciano questa ipotesi.
Chi invece sembra decaduto è Prodi e non solo per il pessimo rapporto con il fondatore di Italia Viva. Anche da Pd e M5S filtra l'idea di cercare volti nuovi e di non riproporre chi è stato clamorosamente bocciato nel 2013 (anche per evitare l'incubo del ritorno dei franchi tiratori).
Quanto al Centrodestra, al di là del probabile candidato di bandiera leghista Roberto Calderoli, l'unico nome che potrebbe far rientrare in gioco l'attuale opposizione è quello di Gianni Letta. L'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio con Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi, moderato lontanissimo da Matteo Salvini e della destra sovranista, potrebbe fare breccia tra i renziani, anche tra quelli che sono ancora nel Pd. E anche se non è certo un nome che scalda i cuori del Carroccio e di Fratelli d'Italia, Salvini e la Meloni potrebbero alla fine convergere proprio su Gianni Letta, in quanto male minore rispetto a uno storico esponente del Centrosinistra e dei Dem.
Insomma, la lunga strada verso il Quirinale è iniziata. Veltroni in pole position, Franceschini a un'incollatura, i due Letta (zio e nipote) pronti a entrare in gioco, Prodi praticamente out. Il tutto con l'ipotesi Mattarella bis che, come ha detto Conte a La Piazza, potrebbe mettere tutti (o quasi) d'accordo (almeno nella maggioranza) in caso di impasse e veti incrociati.