Politica
"La Rai sta violando il suo statuto. Troppi esterni, danno erariale?"
Nomine di Merlo e Corrias, è bufera. Anzaldi (Pd) all'attacco
Onorevole Anzaldi, dopo le ultime nomine annunciate dal Cda Rai, ha criticato la nuova infornata di esterni. Perché?
"Non è in discussione la facoltà del direttore generale di avere il suo staff di fiducia, ma con l’alto numero di assunzioni esterne decise dagli attuali vertici la Rai sta violando il suo stesso statuto. Con Merlo e Antonelli, i dirigenti esterni assunti fino a oggi sarebbero 21. Le modifiche allo Statuto introdotte lo scorso gennaio, però, impongono un tetto del 5% di esterni sul totale degli interni, che sono 252. Quindi la Rai non dovrebbe avere più di 13 dirigenti esterni. Ma il tetto è stato sforato di quasi il doppio. Chi si assume la responsabilità di questa violazione?".
Quindi cosa si aspetta dalla Rai su questa vicenda?
"Intanto mi auguro che, anche in vista dell’audizione di giovedì 28 aprile, il direttore generale Campo Dall’Orto possa dare immediati chiarimenti. Ma credo che anche il rappresentante della Corte dei Conti in Cda Rai debba esprimersi: ritiene che siamo di fronte ad un danno erariale? Così come è opportuno che anche i consiglieri di amministrazione dicano quale è la loro posizione".
Che cosa ne pensa delle nomine dei vice alla direzione editoriale, Merlo e Corrias?
"La Rai ha dimostrato di aver capito l’errore madornale commesso nella vicenda Vespa/Riina, che ha creato indignazione e delusione tra istituzioni e cittadini per la gestione inadeguata del solo Verdelli, e ha deciso di affiancare il direttore editoriale. Viene da chiedersi, però, se quello che serve all’informazione del servizio pubblico, che resta in ogni caso un prodotto televisivo, sia una squadra di scrittori, come sono lo stesso Verdelli, Merlo, Corrias, Romagnoli. E poi c’è un’altra questione".
A che cosa si riferisce?
"Ieri è stato annunciato un piano industriale, di cui si conoscono solo qualche titolo e alcune generiche linee guida. Nessuno, però, ha minimamente accennato ad un piano editoriale: come si pensa di aggiornare, rinnovare e rilanciare l’informazione del servizio pubblico? Il vero patrimonio della Rai, rispetto alle tv commerciali, è proprio l’informazione, per la quale i cittadini pagano quasi 2 miliardi di euro di canone. E’ giusto che pretendano un’informazione puntuale, pluralista ed equilibrata. Su questo, dopo 8 mesi dall’insediamento degli attuali vertici che si sono solo precipitati a cancellare il piano Gubitosi sulle newsroom, non abbiamo ancora capito quali siano le soluzioni in campo".