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"Regole obsolete per gli choc comuni": le bastone di Draghi dall'Ue

di redazione politica

Ex presidente del Consiglio italiano e della Bce, Mario Draghi, in un intervento negli Usa parla del futuro di Bruxelles tra investimenti, debiti e fisco

"Allo stesso modo - ha evidenziato Draghi - l'Europa non ha mai affrontato, fino a oggi, così tanti obiettivi sovranazionali condivisi, obiettivi che non possono essere gestiti da Paesi che agiscono da soli. Stiamo attraversando una serie di grandi cambiamenti che richiederanno ingenti investimenti comuni. La Commissione europea stima il fabbisogno di investimenti per la transizione verde a oltre 600 miliardi di euro all'anno fino al 2030, e tra un quarto e un quinto di questi dovrà essere finanziato dal settore pubblico".

"Stiamo", inoltre, "affrontando una transizione geopolitica, guidata dal disaccoppiamento Usa-Cina, nella quale non potremo più fare affidamento su paesi ostili per le forniture critiche. Ciò richiederà un sostanziale riorientamento degli investimenti verso lo sviluppo di capacità in patria o con i partner. E mai nella storia dell'Ue i suoi valori fondanti di pace, democrazia e libertà sono stati messi in discussione tanto quanto dalla guerra in Ucraina. Una conseguenza immediata è che dobbiamo compiere una transizione verso una difesa comune europea molto più forte se vogliamo, come minimo, raggiungere l'obiettivo di spesa militare della Nato del 2% del Pil", ha osservato l'ex premier.