Politica
Turco (5S), replica di Brunetta: "Su scostamento di bilancio posizione chiara"
Il ministro per la Pa: "Forse Turco voleva indirizzare la sua nota offensiva alla delegazione governativa M5S, ma gli è mancato il coraggio"
La replica di Renato Brunetta a Mario Turco, vicepresidente del M5S
“Leggo con stupore una nota offensiva e sopra le righe del senatore Mario Turco, vicepresidente del M5S. Sullo scostamento di bilancio mi sono limitato a esplicitare la chiara posizione del Governo, sostenuta anche dal Movimento 5 Stelle. Forse il bravo ‘professor aggregato’ Turco voleva indirizzare alla sua delegazione - al capo delegazione Stefano Patuanelli e ai ministri Luigi Di Maio, Federico D’Incà e Fabiana Dadone - la nota che, invece, ha indirizzato a me, ma non ne ha avuto il coraggio?"
"Come ha ripetuto subito dopo di me al Forum internazionale di Confcommercio il ministro dell’Economia, Daniele Franco, ‘ci muoviamo su un sentiero stretto’: ‘Dobbiamo tenere conto che ci saranno politiche monetarie meno espansive e quindi limiti a quello che possiamo fare aumentando il disavanzo pubblico’.Al senatore Turco, forse, sfugge l’evidenza della attuale congiuntura economico-finanziaria".
"Mentre un anno fa, in piena pandemia, la BCE per sostenere famiglie e imprese attuava una politica monetaria espansiva, con il programma straordinario da 1.850 miliardi di euro di acquisto di asset pubblici, il PEPP, dallo scorso primo aprile tale programma è in via di esaurimento, ancorché in presenza di un ‘roll-over’ sui titoli acquistati e già maturati".
"Il motivo è evidentemente molto semplice da comprendere. A differenza di un anno fa, infatti, l’eurozona sta vivendo un’inattesa fiammata inflazionistica, come non se ne vedevano dagli anni Ottanta del secolo scorso, con un livello di crescita dei prezzi al consumo che ha registrato un aumento pari al 7,4% su base annuale nel mese di marzo".
"Una fiammata che sta assumendo sempre più dei caratteri di strutturalità. Sia la teoria economica sia l’evidenza empirica ci dimostrano storicamente che una risposta necessaria per combattere i fenomeni inflattivi di natura ‘supply-side’ è quella di adottare una posizione di politica monetaria più restrittiva".
"E proprio questo è quello che sta facendo il board della BCE (lo sa, lei, ‘professor aggregato’ Turco, che il board è indipendente per statuto?), che prevede di effettuare tale stretta monetaria non solo con uno stop all’acquisto di titoli di Stato, ma anche attraverso un graduale aumento dei tassi di interesse. Questo, è certo, impatterà negativamente sui rendimenti dei nostri BTP e, di riflesso, sui nostri saldi di finanza pubblica, oltre che sulla componente di spesa per il servizio del nostro debito pubblico".
"È evidente che la cessazione degli acquisti di titoli di Stato da parte della BCE penalizzi soprattutto i Paesi come l’Italia, che ancora presentano un elevato rapporto debito/PIL e, quindi, che lo spread tra i nostri rendimenti sovrani e quelli dei Paesi con un debito pubblico minore aumenti. Il cosiddetto ‘effetto frammentazione".
"A questo punto, è persino banale comprendere come aumentare ulteriormente il deficit pubblico attraverso un nuovo scostamento di bilancio plurimiliardario, non supportato e coordinato a livello europeo, sarebbe un errore da matita blu e una pessima scelta da parte del Governo, perché darebbe un segnale negativo ai mercati finanziari".
"Quello, cioè, che l’Italia non è capace di continuare nel percorso virtuoso di risanamento dei conti pubblici. In caso di un nuovo scostamento, come quello che propone il vicepresidente del M5S, a quale prezzo gli investitori comprerebbero i nostri titoli del debito pubblico?Illustre ‘professor aggregato’, chi è in stato confusionale?”.