Politica

Violenza su donne, Italia in piazza. Padre di Giulia Cecchettin: "Denunciate"

di Redazione

Giornata contro la violenza sulle donne, Mattarella: "Non bastano le indignazioni a intermittenza". Schlein, 'Sradicare cultura patriarcale'

Violenza su donne: testa corteo Roma a piazza San Giovanni, 'stop al patriarcato'

E' arrivata a Piazza San Giovanni la testa del corteo organizzato da Non una di Meno in occasione della Giornata per l'eliminazione della violenza contro le donne. La coda del corteo si trova ancora all'inizio di via Labicana. La manifestazione è partita dal Circo Massimo. "Interruzione volontaria del patriarcato" campeggia sul camion che ha aperto la manifestazione e che tra i fumogeni ha varcato la piazza.

Violenza su donne: Schlein in piazza a Roma, 'stop mattanza, Paese chiede passo avanti

Le polemiche della vigilia per la piattaforma di 'Non una di meno' non hanno tenuto lontana Elly Schlein dalla manifestazione contro la violenza sulle donne. Appena terminato l'intervento al congresso di Sinistra Italiana a Perugia, la segretaria dem è salita in macchina diretta a Roma mancando per una manciata di minuti Giuseppe Conte. Al Circo Massimo però non ha mancato l'incontro con Maurizio Landini: abbraccio con il leader della Cgil, una chiacchierata a margine del corteo sui temi della manifestazione e quindi il saluto con l'appuntamento a sentirsi presto.

Nessun altro leader in piazza. Né di maggioranza né di opposizione. Giuseppe Conte e Nicola Fratoianni hanno partecipato alla manifestazione a Perugia contro la violenza di genere. Azione -critica sulla piattaforma della manifestazione di Roma nettamente contro Israele, in piazza non sono mancati cori pro Palestina- ha organizzato proprie iniziative in 19 città. Schlein, dunque, unica leader di partito. Fascia fucsia al braccio, accompagnata da Marta Bonafoni, la segretaria si è fermata per un po' al Circo Massimo. Una partecipazione discreta nella marea di oggi a Roma tra curiosità dei manifestanti, qualche stretta di mano e un saluto con il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.

"Avete visto quanta gente e sui social ci sono foto di piazze piene in tutta Italia", osserva Schlein con i cronisti. "Una partecipazione straordinaria qui e in tutta Italia è segno che il paese vuole fare un passo avanti nel contrasto alla violenza sulle donne. Tante generazioni insieme contro la violenza di genere in tutte le sue forme. Tante le ragioni per essere qui. E' ora di dire basta. Indignazione e rabbia non bastano, vogliamo fermare questa mattanza".

Giornata contro la violenza sulle donne, quasi 90mila vittime in tutto il mondo

Quasi 89mila donne sono state uccise intenzionalmente nel 2022 in tutto il mondo: il numero più alto registrato annualmente nel corso degli ultimi due decenni.

Violenza su donne, il padre di Giulia Cecchettin: "Parlate, denunciate"

"Parlate, denunciate, fidatevi!": è il commento che il padre di Giulia Cecchettin ha affidato ai social, pubblicando l'immagine del fiocco rosso, simbolo della Giornata.

Panchina rossa per Giulia a Padova, il papà: "Proviamo a sradicare la violenza"

L'inaugurazione della panchina rossa contro la violenza all'università di Padova in ricordo di Giulia Cecchettin. Il padre della giovane ha rivolto un appello agli studenti: "I minuti di silenzio e di rumore finiranno, voglio che tutti i giorni ciascuno guardi la propria vita e faccia un pensiero su cosa potrebbe fare per migliorarla verso la persona amata, gli amici e soprattutto le donne".

Violenza sulle donne, Meloni: "L'amore che fa male non è amore, avere paura non è normale"

“Sta sera siamo qui con un numero di telefono, con un numero, alle donne italiane che non sono sole voi lo vedete qua dietro, 1522 è un numero che si può chiamare in ogni minuto del giorno, se si ha paura” lo ha dichiarato Giorgia Meloni prima durante il suo intervento nella cerimonia di illuminazione di Palazzo Chigi per la giornata contro la violenza sulle donne.

Violenza su donne: Meloni, 'siamo libere e nessuno può toglierci quella libertà'

"Siamo libere, e nessuno può toglierci quella libertà, nessuno può pensare che siamo nel loro possesso. Nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, voglio dire alle donne italiane che non sono sole, e che quando hanno paura 1522 è il numero da chiamare, in qualsiasi momento, per avere aiuto immediato. Perché le leggi ci sono, le Istituzioni ci sono, compatte, per prevenire e combattere l'abominio della violenza contro le donne, dello stalking, del femminicidio". Così la premier Giorgia Meloni, rilanciando su Facebook il video del suo intervento di ieri davanti a Palazzo Chigi. "Grazie ai ministri e agli sportivi che ieri ci hanno aiutato a ribadire questo concetto. Dall'inizio del nostro mandato abbiamo svolto un'importante azione che riguarda gli strumenti di prevenzione e sicurezza. E non ci fermeremo", conclude la presidente del Consiglio.

Violenza donne, Meloni: "Italiane non sono sole, chi ha paura chiami il numero 1522"

Siamo qui con un numero di telefono, il 1522, a dire alle donne italiane che non sono sole. Lo ha dichiarato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso della cerimonia di illuminazione di palazzo Chigi, in occasione della Giornata per l'eliminazione della violenza contro le donne. "E' un numero che si può chiamare a ogni minuto del giorno se si ha paura e consente di trovare dall'altra parte qualcuno che ti può aiutare. Le norme ci sono e le istituzioni ci sono. Le donne italiane devono saperlo", ha aggiunto

Violenza su donne: Vaticano, ‘aiutare le vittime a denunciare, Chiesa educhi all’affettività’

Il Vaticano scende in campo in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. In particolare, il Prefetto del Dicastero Vaticano per i Laici, la Famiglia e la Vita, cardinale Kevin Farrell, sottolinea l’importanza del ruolo della Chiesa nel contrasto e nella prevenzione del fenomeno. Il porporato fa esempi concreti di come la Chiesa può aiutare concretamente: “dall’offerta di alloggi sicuri per le vittime di violenza, al supporto psicologico e spirituale per aiutare le vittime stesse a superare il trauma e a denunciare gli abusi". "Un aspetto fondamentale – prosegue il card. Farrell – è inoltre l’educazione al rispetto delle donne, che si realizza a partire dalla presa di coscienza del problema anche nelle famiglie e nelle comunità cristiane. L’educazione all’affettività, all’amore, al rispetto dell’altro e in primis della sua stessa vita, tanto necessaria per prevenire la violenza sulle donne, trova nel Vangelo una radice forte e profonda". "Esorto, pertanto, le realtà ecclesiali di tutto il mondo - scrive Farrell -ad attivarsi per offrire alle famiglie, ai giovani, ai fidanzati, alle comunità, dei percorsi educativi volti a prevenire la violenza sulle donne. Si tratta di una responsabilità pastorale in cui si manifesta la vocazione della Chiesa ad essere strumento di pace”.

Violenza su donne, Mattarella: "Non bastano le indignazioni a intermittenza"

"Il numero di donne vittime di aggressioni e sopraffazioni è denuncia stessa dell'esistenza di un fenomeno non legato soltanto a situazioni anomale. A esso non possiamo limitarci a contrapporre indignazioni a intermittenza. Siamo lontani dal radicamento di quel profondo cambiamento culturale che la nostra Carta costituzionale indica". Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Violenza su donne: Schlein, 'repressione non basta, serve sradicare cultura patriarcale'

"Sulla repressione stimo lavorando in Parlamento ma la repressione non basta se non si fa prevenzione e per noi significa rendere obbligatoria l'educazione al rispetto delle differenze e all'affettività già a partire dalle scuole coinvolgendo i centri antiviolenza, vuol dire mettere le risorse che mancano sulla formazione di operatrici e operatori di forze dell'ordine, giustizia, pubbliche amministrazioni, vuol dire lavorare anche sull'emancipazione economica delle donne, elemento di prevenzione imprescindibile. Quindi, reddito di libertà da rafforzare perché le donne abbiamo uno strumento per allontanarsi dai propri aggressori. Vuol dire salario minimo, lotta alla precarietà. Tutto questo è parte del lavoro culturale e politico profondo per contrastare questa mattanza quotidiana e ogni forma di violenza di genere, e per farlo dobbiamo sradicare quella cultura patriarcale che innesca quella idea violenta e criminale del diritto al possesso e al controllo sul corpo e sulla vita delle donne che non esiste". Così la segretaria del Pd Elly Schlein parlando con i cronisti al suo arrivo a Perugia.

Violenza su donne: Zuppi, ‘indignarsi non basta, non possiamo abituarci’

“Indignarsi non basta, non possiamo abituarci”. Lo sottolinea il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. “Amore e violenza- scrive Zuppi - non vanno d’ accordo, l’amore è dono e mai possesso dell’altro. E’ mio solo se è suo! Bisogna reagire alle tragedie come quella di Giulia e di tante altre donne la cui vita è stata spenta in modo brutale”. Da qui l’appello nella Giornata in cui l’Italia scende in piazza per Giulia e per le altre donne: “Non possiamo restare indifferenti e soprattutto non possiamo abituarci. E’ in gioco il futuro, ma anche il presente della nostra società, il nostro vivere in una trama di relazioni”. 

Violenza su donne: Renzi, 'oggi più che mai facciamo sentire nostra voce'

"#25Novembre. Oggi più che mai facciamo sentire la nostra voce contro la violenza sulle donne. A cominciare dalle donne violentate in Israele dai terroristi di Hamas, dalle donne che lottano in Iran, dalle donne che sono state private della libertà in Afghanistan. Sulle tragedie di questi giorni, ho chiesto la parola mercoledì scorso in Senato perché su questi temi anche e soprattutto gli uomini devono far sentire la propria voce". Così Matteo Renzi su twitter.

Violenza su donne: La Russa, 'problema culturale che dobbiamo estirpare'

"Il femminicidio, la violenza, la sopraffazione, la mancanza di rispetto verso una donna sono un problema culturale che la nostra società ha l'obbligo di estirpare velocemente. Per farlo non sono sufficienti le giuste e importanti ricorrenze che ci ricordano il dramma che vivono molte donne, ma occorre una forte e quotidiana azione di prevenzione e contrasto. Partendo dalle istituzioni, dalle scuole e dalle famiglie dobbiamo lavorare per cambiare la mentalità di alcuni uomini. I passi in avanti che la nostra società ha fatto in questi decenni nel rapporto uomo-donna sono stati significativi ma il lungo percorso verso una vera uguaglianza e un maggiore rispetto non è ancora completato. Molto c'è ancora da fare. Impegniamoci tutti". Così il Presidente del Senato Ignazio La Russa in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.

Violenza su donne: von der Leyen, 'cambiare mentalità anche in Ue''nostro dovere garantire protezione alle donne in tutti i Paesi europei'

''Chiediamo un profondo cambiamento di mentalità, anche in Europa''. Lo ha scritto in un tweet la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. ''No, non è mai giustificato picchiare una donna. No, non è mai giustificato mutilare il corpo di una ragazza. E no significa sempre no. Il nostro dovere è garantire pari protezione a tutte le donne, in tutti i paesi dell'Ue'', ha aggiunto. ''Oggi è la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne - ha scritto von der Leyen in un secondo tweet -. Le donne affrontano sfide diverse nel mondo, ma lottano per gli stessi diritti. In primo luogo, il diritto a essere libere dalla violenza. Applichiamo la prima legge europea sulla lotta alla violenza contro le donne''.

Violenza donne: Metsola ricorda Giulia e migliaia altre vittime, 'dobbiamo agire'

"Giulia, Ashling, Bernice, Paulina e decine di migliaia di altre donne in Europa ed oltre". Così la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola ricorda Giulia Cecchettin e le altre vittime della violenza contro le donne. "Vittime di femminicidi, figlie, sorelle, madri - continua nel messaggio postato su X in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne - possiamo e dobbiamo agire per proteggere le donne. Con determinazione, preparazione, campagne di sensibilizzazione e leggi ambiziose".

Violenza donne, Conte: "Serve educazione sentimentale"

"Un genitore che dice che non vuole che a scuola il figlio riceva un'educazione sessuale e sentimentale, secondo me assume un atteggiamento irragionevole". Lo ha detto il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, in un intervento agli Stati generali della ripartenza, organizzati dall'Osservatorio economico e sociale 'Riparte l'Italià a Bologna. "Ho un figlio di 16 anni in piena età adolescenziale e la figlia della mia compagna ha anche lei 16 anni, quindi ho un affaccio diretto sul mondo giovanile - spiega l'ex premier -. Pensare che oggi i genitori siano protagonisti assoluti del mondo educativo dei figli è un pò velleitario, dobbiamo ammettere la realtà".

Violenza su donne, Sbarra (Cgil): "Basta tollerare l'intollerabile, svolta in politica prevenzione"

"È una infinita lista della vergogna. Non possiamo più starcene fermi. Non possiamo più tollerare l'intollerabile. Serve una svolta nelle politiche di prevenzione. Servono programmi che promuovano sin dalla scuola d'infanzia una cultura non patriarcale. Un'educazione sentimentale sana. La parità vera, dentro e fuori i luoghi di lavoro. Bisogna vigilare. Denunciare discriminazione e di oggettivazione della donna, nei nostri nuclei famigliari, nei rapporti sociali. Anche nel nostro linguaggio e nelle immagini che vediamo scorrere sui media". Cosi, con un appello contro la violenza sulle donne, il leader Cisl, Luigi Sbarra, apre il comizio che chiude la manifestazione a Roma organizzata per sollecitare il governo a cambiare ampie parti della legge di bilancio

Giornata contro la violenza sulle donne, Tajani: "Dobbiamo insegnare ai giovani amore e rispetto"

"Dobbiamo dare un segnale soprattutto ai giovani, facendogli capire che non ci sono persone serie A e persone di serie B. Tutti devono essere rispettati. Non possiamo pensare che una donna possa stare vicino ad un uomo con le manette: una donna si tiene vicino con l'amore, con il rispetto e con la testa e dobbiamo insegnarlo ai nostri figli" lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

"Mi vergogno di essere uomo", l'appello di un manifestante contro la violenza sulle donne a Milano

Un cartello che non lascia spazio ad altre interpretazioni: “Mi vergogno di essere uomo”, recita. È l’appello di uno dei manifestanti presenti al presidio contro la violenza sulle donne a Milano, al Largo Cairoli. “Mi vergogno perché quando sono per strada ed esco dalla metropolitana per andare a casa e c’è una ragazza davanti a me e si preoccupa guardandosi le spalle, se vede me col cappuccio perché sento freddo, mi vergogno di essere uomo. E sono inca***, perché le istituzioni, tutti dobbiamo fare qualcosa. In primis noi uomini: dobbiamo essere noi uomini a creare una manifestazione per le donne, non le donne per le donne”, ha raccontato

Violenza sulle donne, il racconto di Michelle: "Chiedete aiuto, difficile vivere cose del genere"

“Non ho problemi a parlarne, sono stata vittima di violenza anch’io”, questa la premessa di Michelle, una delle ragazze presenti al presidio contro la violenza sulle donne a Milano. “Vedere che purtroppo così tante donne, ragazze e giovani… Mi ha colpito la storia di tanti uomini che hanno ammazzato le mogli di fronte ai figli piccoli. È difficile da vivere una cosa del genere, non solo alle persone esterne, ma anche alla famiglia. Come ti può venire in mente una cosa del genere? Non ha senso. Spero che comunque queste giornate qui possano dare un segno e un esempio a molti che appunto vivono delle difficoltà, non sanno come viverle, e anziché commettere questi atti estremi possono chiedere aiuto”, ha spiegato.

Milano in piazza contro violenza sulle donne: "Il patriarcato uccide"

Una “marea” di gente: così è stato definito il presidio intitolato “Il patriarcato uccide” contro la violenza sulle donne e contro il patriarcato che, al Largo Cairoli a Milano, ha manifestato in memoria delle vittime della violenza di genere: sul palco, la lettura dei nomi dei 101 femminicidio avvenuti in Italia dall’inizio del 2023. Al termine del presidio, diversi minuti “di rumore”, contrapposti al consueto “minuto di raccoglimento”.