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Salvini stana l’opaco Di Maio sui tagli alle pensioni d’oro

Daniele Rosa

Nessun taglio sotto i 5000 euro, come da Contratto di Governo

‘Nel Contratto di governo - ha ripetuto Matteo Salvini - si parla di 5 mila euro netti al mese non coperti da contributi: chi ha una pensione coperta da contributi, visto che in questo Paese la proprietà privata è sacra, non è sfiorato, chi ha pensioni enormi non coperte da contributi, evidentemente, visto il momento, fa un sacrificio per rispetto a chi non ha quelle pensioni”.Finalmente, con la solita chiarezza che lo contraddistingue, il vicepremier leghista ha messo un punto fermo ad un dibattito che pareva interminabile e davvero molto opaco.

 

E la risposta va dritta all’altro vicepremier, quel Luigi Di Maio che da mesi, sul tema del taglio delle pensioni cosiddette d’oro, non ha fatto altro che giocare con le inquietudini di milioni di pensionati. Le sue esternazioni continue sono state infatti contraddittorie rispetto a quello che lui stesso considera la Bibbia che indica la direzione del Governo gialloverde ossia il contratto di Governo. Un Contratto firmato a quattro mani e saldato da un patto d’onore nei confronti di tutti gli italiani.

 

Salvini fa chiarezza. Di Maio opaco sui tagli alle pensioni d'oro

 

E’ sempre stato poco chiaro il vicepremier grillino.

Da un lato continuava a dichiarare che si sarebbero tagliate solo le pensioni d’oro prive di contributi adeguati (come da contratto di Governo), e dall’altro appoggiava il decreto legge presentato in cui si parlava di riconteggio con metodi diversi e a partire dai 4000 euro invece che dai 5000.

 

 

Adesso, finalmente, la non chiarezza di Di Maio è stata messa con le spalle al muro da Salvini.

Ora l’uomo deve uscire allo scoperto e ha due strade: o sconfessa il contratto di Governo, ed allora vale la pena far saltare il banco, o si rimangia ciò che ha detto e segue le indicazioni del Contratto e quelle semplici e chiare di Salvini.