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Pensioni, tagli-ricalcolo: NOVITÀ 2021 importi assegni. E Quota 100 PENSIONI..
Ecco le ultime novità sul tema "pensioni". Nuovo adeguamento per gli assegni.
Pensioni, tagli e 'ricalcolo': NOVITÀ 2021 su importi assegni. TUTTE LE NEWS
Ecco le ultime novità sul tema "pensioni". Nuovo adeguamento per gli assegni. Mentre su Quota 100 Pensioni, Quota 102 e Quota 41... Vediamo tutti gli aggiornamenti per quanto concerne la riforma del sistema previdenziali e il confronto tra governo e sindacati.
PENSIONI QUOTA 100, APE SOCIAL, OPZIONE DONNA: AVANTI NEL 2021. RIFORMA PENSIONI NEWS
Quota 100 pensioni andrà avanti fino al 31 dicembre 2021. Tutto confermato con questa forma di pensionamento (62 anni di età più 38 di contributi) che non sarà più rinnovata oltre il termine già stabilito. Ape Social e Opzione Donna dovrebbero poi essere prorogate per il prossimo anno. Governo e sindacati hanno iniziato un confronto per superare la riforma pensioni attuale e studiare nuovi metodi di uscita dal lavoro.
PENSIONI QUOTA 100 PENSIONATA DA QUOTA 41 PER I SINDACATI
I secondi puntano su quota 41 pensioni per tutti: ossia in pensione con 41 anni di contributi a prescindere dall'età anagrafica. Una misura che costerebbe molto alle casse dello Stato e non piace dunque al governo. Secondo alcuni studi realizzati prima dell’introduzione della Quota 100, il passaggio a Quota 41 porterebbe un aumento della spesa pubblica che potrebbe arrivare alla cifra di 12 miliardi di euro sin dal primo anno. Almeno non in questa forma. Da parte dell'esecutivo c'è l'ok a studiare forme di pensionamento anticipato, ma il ritorno a un sistema flessibile di uscite può nascere solo secondo tenendo d'occhio i vincoli di finanza pubblica destinati inevitabilmente a rispuntare con l'uscita dalla crisi dovuta dalla pandemia, che ha fatto esplodere i livelli di deficit e debito.
PENSIONI QUOTA 100 DIVENTA QUOTA 102 PER IL GOVERNO. RIFORMA PENSIONI NEWS
E arriviamo a quota 102 pensioni, che rispetto alla formula di Quota 100, fisserebbe come età minima anagrafica per poter richiedere la pensione anticipata non più a 62 anni ma 64. I requisiti contributivi resterebbero a 38 anni di contributi versati. Quota 102 sarebbe più sostenibile dal punto di vista economico per quanto concerne l’aspetto relativo al taglio di circa il 2,8 - 3% del montante contributivo introdotto nel 1996 per ogni anno di anticipo, ossia ogni anno che serve per raggiungere l’eta anagrafica di 67. Si arriverebbe a una decurtazione sul trattamento pensionistico circa del 5%. Quota 102 si stima che potrebbe interessare fino a 150 mila cittadini italiani all’anno. Costo? Intorno agli 8 miliardi il primo anno, con una lieve diminuzione negli anni successivi.
PENSIONI QUOTA 100, IPOTESI DI FLESSIBILITA' IN USCITA. RIFORMA PENSIONI NEWS
Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, in tema di riforma pensioni post Quota 100 "una delle ipotesi che andrà soppesata con attenzione è quella del ricorso a un meccanismo flessibile d'uscita a partire da 62, o 63, anni d'età anagrafica e almeno 36, o 37, anni di contribuzione con una penalizzazione del trattamento di circa il 2,8-3% per ogni anno d'anticipo rispetto al limite dei 67 anni per il pensionamento di vecchiaia".
PENSIONI NEWS', tagli e 'ricalcolo': i nuovi importi degli assegni
A partire dal 1° gennaio 2021, gli assegni previdenziali erogati dall'INPS potrebbero subire un ridimensionamento. Non si tratterà di un cambiamento drastico e non vi sarà alcuna stangata. Le previsioni sono quelle di un taglio minimo del proprio assegno personale.
Il sistema pensionistico potrebbe subire grandi sconvolgimenti l’anno prossimo o quello successivo. Sono tanti i temi caldi da affrontare: Ape e Opzione Donna, Quota 100 e il dopo, importi degli assegni…
Quanto agli assegni, l'ultimo ritocco con aumento è arrivato lo scorso aprile, come ricorda ilgiornale.it, con l'incremento degli importi a rivalutazione piena compresi tra i 1.522 euro e i 2.029 euro lordi mensili. Tra poco più di un anno queste cifre cambieranno ancora. Scatterà un adeguamento per gli assegni tra i 2.029 e i 2.538 al mese – scrive ancora ilgiornale.it - con una rivalutazione al 90 per cento. Il tutto con una variazione che parte dalla rivalutazione precedente al 77 per cento per toccare quella al 90 per cento del 2022. Si tratta anche qui di pochi euro e viene nuovamente messo da parte il diritto dei pensionati di ottenere una rivalutazione piena al 100 per cento indipendentemente dalla quota che incassano. Ma le novità non finiscono qui. Sempre dal 2022, come ricorda il Messaggero, verrà esteso al 75 per cento il tasso di rivalutazione per tutti gli assegni che superano la quota di 2.538 euro. Piccoli ritocchi questi che però non risolvono il problema principale: 9 anni di importi tagliati a colpi di manovre che hanno eroso sempre di più il potere di acquisto dei pensionati. Solo un verdetto in tribunale potrebbe far "regalare" la speranza di recuperare le somme perdute a milioni di pensionati.
Pensioni news, Ugl: 'Priorità archiviare Fornero e rivalutare assegni'
Bene la proroga di Opzione donna e Ape sociale, utile l’introduzione di “quota 41”, in modo da archiviare definitivamente la legge Fornero. Così Luca Malcotti, vice segretario generale dell'Ugl, e Fiovo Bitti, dirigente confederale Ugl, al termine dell'incontro tra Governo e organizzazioni sindacali sulle misure in materia previdenziale da inserire nella Legge di stabilità. L'Ugl si dice anche favorevole all’estensione del contratto di espansione alle medie imprese e alle isopensioni.
"La priorità - proseguono i sindacalisti - è tuttavia la rivalutazione delle pensioni in essere. Abbiamo chiesto al Governo di entrare nel merito delle singole proposte indicando per ciascun provvedimento le modalità di attuazione e le risorse disponibili.”