Economia

Microsoft licenzia in Italia, Samsung in picchiata: il male oscuro del tech

di Redazione Economia

In poco più di un anno persi oltre 300mila posti di lavoro: tutta colpa della "permacrisi"

La crisi delle start-up colpa della "permacrisi"

Ma c'è di più. Il giorno di San Valentino Casavo, la scale-up immobiliare che ha ricevuto round di finanziamento per oltre 100 milioni, annunciava il taglio di circa 150 persone per le incerte condizioni del mercato. Perché la verità è questa: finora siamo stati abituati a crisi economiche anche feroci (2009 o 2020) ma con confini precisi e momenti di ripresa. Ora invece siamo in quella che viene definita una "permacrisi", un continuo succedersi di emergenze che spaventano le aziende. C'è stato il Covid, poi la scarsità di materie prime, poi l'incremento dei costi dell'energia, poi la guerra tra Russia e Ucraina. Tutto questo in un periodo di tre anni.

Senza contare che l'incremento dei tassi voluto dalle banche centrali rende più complesso per i fondi d'investimento puntare sulle start-up, che quindi boccheggiano e rischiano di far deflagrare il sistema come è avvenuto con Silicon Valley Bank. Ci sono meno soldi che girano, e questa non è mai una buona notizia. E l'interesse crescente per il mondo tecnologico (un tempo lo si sarebbe chiamato hype) oggi è più tiepido.

Meta ha scoperto che, raggiunti i due miliardi di iscritti, non si poteva crescere ancora, che il Metaverso per ora non è un'alternativa credibile alla realtà e che TikTok era più vicino agli interessi dei più giovani. Fine di un paradigma, fine di un'epoca, fine di una concezione che ha premiato sempre e comunque tutto ciò che facesse rima con innovazione.