Economia
Vaccino, i ritardi AstraZeneca? Questione di soldi. Prezzo rinegoziabile da...
Gli errori di AstraZeneca: altro che dilettanti allo sbaraglio, è tutta una questione di soldi. E l’Europa...
Alzi la mano chi non ha pensato che nel quartier generale di AstraZeneca fossero impazziti o avessero bevuto qualcosa di molto forte. Nel giro di poche settimane hanno inanellato almeno tre errori marchiani, imperdonabili mentre si combatte la più grande battaglia del mondo farmaceutico, che porterà alle aziende una dote da 50 miliardi di dollari extra soltanto nel 2021. Eppure: l’azienda che produce il vaccino ha prima fornito dei dati molto più bassi dei competitor sull’efficacia del suo siero. Non parliamo di qualche punto percentuale, ma di quasi 20. Uno sproposito, tra l’altro se si pensa che stiamo parlando di un tipo di infezione noto e non di un morbo totalmente sconosciuto. Ma tutti hanno pensato che AstraZeneca, preda dell’entusiasmo, della fretta, della concitazione del momento avesse compiuto un passo falso per eccesso di zelo.
Secondo errore. In Germania si scatena il panico per delle reazioni avverse – in realtà totalmente compatibili con la normale risposta ai farmaci – tanto che mezza Europa decide di ritirare un lotto intero di vaccini. E AstraZeneca non dice una parola. Non difende il suo prodotto, non cerca neanche di tutelare un investimento, forse il più importante nella sua storia.
Terzo errore: fornisce dei dati all’istituto Nih guidato da Anthony Fauci frutto di risultanze vecchie. E viene sconfessata nel giro di 12 ore, con tanto di richiesta formale di rettifica delle informazioni fornite. AstraZeneca non grida al complotto, ma garantisce che fornirà dati nuovi. Intanto il tempo passa e nessun amministratore delegato, capo della comunicazione o chicchessia si assume la responsabilità di quello che sta succedendo. In altre aziende, per molto meno, ci sarebbe stato un carosello di dimissioni.
Ma allora che succede? Come diceva Giovanni Falcone, “follow the money”.
(Segue...)