Esteri
Crisi centrali nucleari in Ucraina, Zelensky chiede supporto all'AIEA
Crisi centrali nucleari Ucraina, mancano diesel, dispositivi per misurare le radiazioni, di protezione personale, assistenza informatica
L’Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA) si recherà presto in Ucraina per capire cosa stia accadendo alle centrali
Le centrali nucleari in Ucraina sono a rischio?
Il governo di Zelensky ha inviato all'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA), controllata dall'ONU, una richiesta di apparecchiature necessarie per monitorare e mantenere il funzionamento sicuro delle centrali. Così riporta il comunicato stampa ufficiale dell’Agenzia AIEA datato 23 aprile 2022 a firma del suo direttore generale Rafael Mariano Grossi.
Una notizia che diffonde non poca inquietudine vista la situazione di instabilità che porta la guerra e il pericoloso scenario con la mancanza di attrezzature per garantire la sicurezza delle centrali.
In relazione alla salvaguardia delle strutture, l'AIEA ha affermato che non stava ancora ricevendo la trasmissione di dati a distanza dai suoi sistemi di monitoraggio installati presso la centrale nucleare di Chernobyl, ma tali dati venivano trasferiti alla sede dell'AIEA dalle altre centrali in Ucraina.
Potrebbero quindi esserci delle criticità non rilevate a distanza dal personale dell’agenzia.
Il sito di Chernobyl però, da quanto comunicato dagli ucraini all’AIEA il 19 aprile, sarebbe sotto il controllo degli uomini di Zelensky e, come stabilito nei piani, il personale si avvicenda in turni a rotazione dal 31 marzo. A quella data erano al terzo cambio. I russi infatti hanno avuto il controllo della centrale sino al 31 marzo, quando hanno lasciato il sito.
In realtà l’elenco delle richieste fatte dall’Ucraina include svariate centrali presenti sul territorio nazionale e diverse forme di assistenza che spaziano dai misuratori di radiazioni, all’assistenza informatica, ai dispositivi di protezione personale fino ai sistemi di alimentazione e generatori diesel.
In Ucraina (lo scrive l'AIEA) ci sono 15 reattori operativi, sette attualmente collegati alla rete, di cui due alla centrale nucleare di Zaporizhzhya controllata in questo momento dalla Russia, due alla centrale nucleare di Rivne, due alla centrale nucleare dell'Ucraina meridionale e uno a Khmelnytskyy. Gli altri otto reattori vengono chiusi per manutenzione regolare o tenuti in riserva.
L’Ucraina ha inviato un elenco dettagliato di tutto ciò che sembra servirle per tutte mantenere la sicurezza durante il conflitto. Non proprio un quadro rassicurante. E lo ha fatto tramite un sito Web sicuro dell’AIEA, un sistema che viene adottato in queste situazioni di emergenza per scambiarsi informazioni tra i Paesi aderenti. E molti Stati membri dell'AIEA avrebbero già dato la loro disponibilità garantendo l’assistenza.
L’AIEA inoltre comunica che l'organismo ha già dato forniture all'Ucraina a inizio guerra e che tra circa una settimana si recheranno in loco, per l’esattezza alla centrale di Chernobyl, per il monitoraggio delle radiazioni e per consegnare altri dispositivi di protezione individuale e attrezzature e capire dunque cosa stia accadendo.