Esteri
Orsini, Travaglio, Santoro: ecco chi sono i "Guerrapiattisti"
Perché deprecare la religione del pacifismo è necessario, ma non è sinonimo di deprecare tutti i pacifisti, neanche in ossequio al concetto di Resistenza
Ma perché il pacifismo, che dovrebbe essere la naturale estensione dello spirito, sacrosanto, di pace, dovrebbe mai essere una religione surreale e addirittura deprecabile e come fa il sacrosanto a diventare deprecabile? E si può non odiare la guerra, che fors’anche deprecabile lo sarebbe, in sé e per sé? E anche qui le risposte sono da fornire in formula asimmetrica:
A) il dogma pacifista è deprecabile perché in quanto appunto dogmatico è cieco e surreale: la guerra contro Hitler Mussolini e Hirohito fu il caso-scuola di guerra molto più sacrosanta della pace
B) la guerra si può odiare in linea di principio, ma non si può odiare la guerra tout court: se si fosse odiata la guerra tout court non si sarebbe stati in grado di combattere la guerra contro Hitler, Mussolini e Hirohito, poiché per combattere e vincere le guerre ci vogliono i militari e i militaristi, che certamente quel lavoro non lo possono fare controvoglia
C) la guerra in sé e per sé non è né giusta né sbagliata: è un cataclisma naturale esattamente come un terremoto o un maremoto, poiché deriva da sentimenti umani del tutto rientranti nella funzione naturale della esistenza, che purtroppo prevede il conflitto, esattamente come lo spostamento delle zolle tettoniche prevede la distruzione di creature terrestri. Ma allora la guerra va evitata a tutti i costi, pur essendo una epifania naturale talvolta inevitabile? Ecco, a tutti i costi no.