Esteri
Ucraina, la verità della CIA: non ci sono prove che la Russia usi il nucleare
Per adesso non ci sono prove che i russi vogliano usare armi nucleari. Lo ha affermato il capo della CIA William Burns qualche giorno fa
Ucraina, il capo della CIA Burns non ha detto che la Russia userà armi nucleari. Non ci sono prove
Lo riportano le agenzie di stampa, lo hanno titolato tutti i giornali: allarme CIA, “Putin è disperato, potrebbe usare le armi atomiche”. Ma è davvero quanto ha detto il 14 aprile scorso il numero uno dell’intelligence USA? Il 14 aprile il direttore della CIA William Burns ha parlato al Georgia Tech (Georgia Institute of Technology) sostenendo che la CIA non ha visto molte prove pratiche a sostegno della preoccupazione che la Russia usi armi nucleari tattiche o a basso rendimento in Ucraina. Il discorso vale anche se con lo scenario attuale la minaccia per cui la Russia potrebbe utilizzarle armi nucleari non può essere presa alla leggera e va sempre tenuta in considerazione.
Testualmente: “Non abbiamo visto molte prove pratiche del tipo di schieramenti o disposizioni militari che rafforzerebbero questa preoccupazione”… ma “nessuno di noi può prendere alla leggera la minaccia rappresentata da un potenziale ricorso ad armi nucleari tattiche o armi nucleari a basso rendimento”.
Questo perché la Russia avrebbe circa 2.000 armi nucleari tattiche e a basso rendimento, quelle progettate per l'uso sul campo di battaglia, armi che possono essere consegnate da forze aeree, navali e di terra.
Il senso del discorso di Burns è ben diverso da quanto apparso nelle scorse ore.
Guerra in Ucraina, l’analisi della CIA
In carica dal 19 marzo 2021, primo diplomatico di carriera a ricoprire il ruolo di direttore della CIA, Burns ha poi fatto un’analisi di quanto sta accadendo nella guerra e nello scenario geopolitico. Prima di tutto ha affermato che la CIA ha svolto un "ruolo critico" nello scenario di guerra, condividendo informazioni con gli alleati, comportamento che avrebbe cementato la solidarietà dell'Alleanza Atlantica, come non lo era prima del conflitto. Poi ha spiegato che Putin sembrava "convinto che questo inverno offrisse un panorama favorevole (per la guerra, ndr)".
Uno scenario condito, secondo Burns, dalla bassa preoccupazione di una reazione ucraina efficace. L'esercito russo sembrava capace di una vittoria rapida e decisiva a basso costo, approfittando anche del fatto che gli alleati europei degli USA sembravano distratti dalla loro politica interna ed erano contrari a correre eventuali rischi, sostenendo anche che l'economia russa avrebbe resistito alle possibili sanzioni, a causa delle grandi riserve di valuta estera possedute. Eppure Putin è stato “smentito sotto ogni punto di vista”, ha spiegato Burns.