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Prima loda Berlusconi e poi ci ripensa: le capriole di Massimo Giannini

Di Giuseppe Vatinno

Non solo il direttore de La Stampa, il leader di sinistra ammirano, glorificano, bramano quello che fa la destra ma non lo possono dire pubblicamente...

Ma torniamo al Nostro. Siamo dunque rimasti al Giannini sbigottito e tramortito dalla Grande Ricchezza di Palazzo Grazioli. Si aggira tra stucchi e velluti in preda ad un orgasmo sociale. Sorride beato il Giannini fustigatore dei costumi. Ha un sorriso estatico quando tocca i marmi e gusta i quadri con voluttuosa lentezza erotica e il biondo capello gli si scompagna nel dolce dondolio ammirativo. Si muove lieve. Vellutato, felpato, come un gattone sornione che ha raggiunto il suo paradiso: che bella la ricchezza e che gran Figo questo Berlusconi! Pensa il fustigatore.