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Prima loda Berlusconi e poi ci ripensa: le capriole di Massimo Giannini

Di Giuseppe Vatinno

Non solo il direttore de La Stampa, il leader di sinistra ammirano, glorificano, bramano quello che fa la destra ma non lo possono dire pubblicamente...

Ed infatti, aggiunge: "Ricordo sempre che in una delle visite che ho fatto a lui a palazzo Grazioli, una volta mi mostrò gli album con tutte le sue foto con i capi tribù libici, una per una, e mi spiegò che per la pace bisognava parlare con loro. La seconda volta, mi piace ricordarlo anche se sono aspetti personali, prima di accomiatarmi mi disse: venga con me, basta con queste cravatte da comunista! Io infatti indosso sempre cravatte strette... Mi portò nell'anticamera del suo studio e mi regalò cinque cravatte, di quelle che piacevano a lui, belle grosse da immobiliarista. Insomma, nonostante tanti conflitti dal punto di vista umano la persona era straordinaria. Dal punto di vista politico ha cambiato la storia di questo paese, in meglio e in peggio".

Ed eccolo lì. Pure lui ci cade non sull’uccello come la mitica signora Longari con Mike Bongiorno ma sulle cravatte di Marinella, quelle “belle e grosse” da immobiliarista –ci fa sapere l’Estatico. Questa uscita merliniana però non deve essere piaciuta molto al suo popolo. “E che?” –avranno pensato- “Pure lo principino nostro s’era vennuto?”. E così, dapprima lentamente e poi fragorosamente i social si sono cominciati a riempire di cattiverie, astio e normanni sganassoni tanto che il Nostro è dovuto correre ratto ai ripari.