Politica

25 aprile e 1 maggio, polemiche sul nulla: uniamo le feste senza perdere tempo

Di Giuseppe Vatinno

Unifichiamo queste ricorrenze, così almeno perdiamo meno tempo. Paghi uno e prendi due. Il dibattito sul fascismo è stato surreale.

Nel frattempo, come esercizio di democrazia, la sinistra appicca a testa in giù Giorgia Meloni e il governo, soprattutto quel diavolaccio di Ignazio La Russa, il più irriducibile, che se ne è scappato addirittura a Praga. I social sono un florilegio di foto di Piazzale Loreto con Clara Petacci appesa a testa in giù con una pietosa spilla da balia con cui un prete volle richiuderle la gonna indecentemente calata ed accanto la faccia gonfia del Duce massacrato da sputi e calci tirati da piedi sempre rigorosamente anonimi come anonimi sono i leoni di Twitter che hanno postato i fotomontaggi. Gli italiani sono così. Acquisiscono forza magica dall’anonimato per poi fare gli agnellini quando c’hanno la targa in bella evidenza appiccicata alle terga.

In ogni caso il dibattito sul fascismo è stato surreale. Giorgia Meloni si è dissociata, Fini lo chiamò “il male assoluto”, la Resistenza è un valore accettato, la svolta di Fiuggi c’è stata, si tenta di avere un grande partito conservatore come quello repubblicano Usa. Fratelli d’Italia ha fatto i conti con il passato, li aveva già fatti Alleanza Nazionale, come il Partito Democratico e il Pds e i Ds avevano chiuso (si spera) con il comunismo e i crimini di Stalin, dopo la svolta di Achille Occhetto della Bolognina. È ora di rimboccarsi le mani e di tornare a lavorare dopo la sbornia di ponti e vacanze. C’è il PNRR che aspetta e c’è una agenzia di rating mondiale che ci attacca. Sono queste le cose che interessano gli italiani.