Politica

Lega, contro-Opa su Forza Italia. Sfida al centro tra Salvini e Meloni

Alberto Maggi

Marketing elettorale dietro la svolta bipartisan del Carroccio

La svolta bipartisan della Lega annunciata da Matteo Salvini e spiegata nei dettagli da Giancarlo Giorgetti ha anche un risvolto elettorale e di posizionamento, oltre che di strategia politica (clicca qui per leggere l'articolo). In sostanza il Carroccio ha lanciato una contro-Opa su Forza Italia in risposta all'Opa che ormai da settimane è in atto da parte di Giorgia Meloni e di Fratelli d'Italia sul partito di Silvio Berlusconi.

La Lega - spiega ad Affaritaliani.it il sondaggista Alessandro Amadori - ha fatto il pieno in termini di strategia aggressiva e divisiva. Ora, se vuole allargare il perimetro del proprio bacino elettorale, deve necessariamente sposarsi verso il centro, come fanno tutti i partiti che superano stabilmente quota 30% partendo da una delle due ali. Il messaggio è quindi quello dell'inclusività e non più dei toni aspri e della contrapposizione a tutti i costi.

Dall'altra parte la crescita di Meloni è ormai strutturata e non dipende certo dalle dichiarazioni di Salvini. Fratelli d'Italia da settimane sta assorbendo pezzo per pezzo Forza Italia con un'operazione inversa rispetto a quella che fece l'ex Cavaliere con il Pdl quando inglobò Alleanza Nazionale. Ed è proprio l'ascesa inarrestabile di Fdi, ormai oltre il 10%, che ha spinto Salvini e Giorgetti a cambiare linguaggio, a dire 'why not' a Mario Draghi al Quirinale (addirittura premier), a negare categoricamente ogni ipotesi di uscita dall'euro e dall'Ue e, infine, ad aprire alla svolta bipartisan di dialogo con Pd e 5 Stelle nell'interesse nazionale. I vertici del Carroccio hanno capito che i voti azzurri sono ormai in libera uscita, più che altro verso Meloni, e quindi la svolta "responsabile" serve proprio a intercettare una parte di moderati evitando che sia solo Meloni a prendersi i consensi berlusconiani.

In sostanza Salvini e Giorgetti - secondo l'analisi di Amadori - non vogliono perdere l'occasione di allargare il bacino elettorale della Lega al centro anche perché il profilo tenuto da Fratelli d'Italia è sempre stato quello di una destra molto istituzionale e in doppiopetto che oggi sta passando all'incasso dopo che per anni è rimasto al di sotto del proprio potenziale pagando una sorta di scotto per le radice nel vecchio Movimento Sociale. Ma dove finiranno i voti di Forza Italia (ovviamente nell'ipotesi che il partito si dissolva)? La tesi di Amadori è che un 20% circa, due elettori azzurri su dieci, vada verso Italia Viva di Matteo Renzi mentre un 40% a testa dovrebbero conquistarlo Salvini e Meloni. Presidiata la destra, ora sfida è al centro. Tra Opa e contro-Opa.