Politica
Lega Salvini dice a Berlusconi. Oggi con Di Maio, in futuro con la Meloni
Forza Italia, ecco i parlamentari che potrebbero passare con Salvini o con la Meloni
Politicamente la Lega si trova in una sorta di limbo. Il governo con il M5S va avanti, a meno che non siano i grillini ad implodere (clicca qui per leggere l'articolo), ma nel Carroccio, spiegano fonti qualificate ad Affaritaliani.it, sono due i punti fermi: mai ipotizzata un'alleanza elettorale con i pentastellati (né alle Politiche né alle Europee) ma il Centrodestra storico (quello del 4 marzo 2018) a livello nazionale non esiste più, anche se resta in piedi - salvo piccole eccezioni - per le elezioni regionali e amministrative. Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti considerano l'esperienza della coalizione con Forza Italia chiusa.
Lo stesso vicepremier e ministro dell'Interno, ma anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, lo hanno spiegato in diverse occasioni ai loro più stretti collaboratori. Elezioni politiche, salvo colpi di scena, non sono in programma almeno per un po' di anni e quindi c'è tutto il tempo per lavorare al nuovo quadro politico. Che si abbina a quello europeo. Alle prossime elezioni del 26 maggio la Lega si schiera con i sovranisti (Marine Le Pen e non solo) e Giorgia Meloni con i Conservatori. Due gruppi molti affini tra loro e che certamente cercheranno dopo la chiusura delle urne di cambiare insieme l'Unione europea.
Lo stesso schema è quello che ha in mente Salvini per l'Italia. Un Carroccio forte, che le 'estimation' di Affaritaliani.it danno al 34% alle Europee (clicca qui per leggere l'articolo), alleato a un partito conservatore che sia in grado di arrivare almeno al 7-8%, se non al 10, e che costituisca la seconda gamba sovranista. Forza Italia è fuori dai piani leghisti. Il motivo è principalmente politico. Silvio Berlusconi, che era stato lui a chiedere a Salvini di provare a far nascere un esecutivo con Di Maio perché temeva il ritorno alle urne, si è spinto troppo negli affondi contro il governo del Cambiamento e, di fatto, spiegano nella Lega, "parla esattamente come il Pd".
Lo stesso discorso vale per il vice-presidente azzurro Antonio Tajani. Non solo. In questi mesi in Parlamento molti big azzurri hanno costruito un asse stabile con i Dem formando di fatto un'opposizione unica al governo. A differenza di Fratelli d'Italia che invece ha sempre tenuto una posizione non pregiudiziale verso il governo. Nel Carroccio, però, sono convinti che non tutti siano pronti a seguire la linea "suicida" di Arcore ma che non pochi deputati e senatori siano pronti, specie dopo le Europee, a passare o con la Lega o con Fdi, ma comunque con il fronte sovranista.
Qualche esempio? Si parla di Roberto Rosso e di Alessandro Sorte ma sono molti i parlamentari di Fi che di fronte a un boom di Salvini il 26 maggio potrebbe passare con gli ex padani. I vertici della Lega attendono fiduciosi che il quadro politico evolva, vanno avanti con il contratto (non alleanza) di governo con il M5S e costruiscono il futuro con la Meloni. Berlusconi, Tajani, Brunetta, Romani & C. - dicono in Via Bellerio - "vadano pure con Calenda, con +Europa e con il Pd". Capitolo chiuso.