Politica

Pd, Elly Schlein è la sintesi delle contraddizioni dem: ecco perchè

di Maurizio De Caro

La sinistra italiana, nonostante il nuovo arrivo di Elly Schlein, non sarà mai più quel fronte progressista della politica ma solo "illusionista"

Certo perché alla sua età, è giovane ma non giovanissima, dopo molti anni di pratica, si è lanciata nella presa del potere con la P maiuscola, e contro tutto quello che di più vecchio e stantio si possa immaginare, quel Bonaccini, prima suo sodale e Presidente dell’Emilia Romagna, poi immagine di tutto il peggio dell’Occidente e cioè Matteo Renzi, l’ultimo brontosauro con i Ray Ban da vista.

Elly è molto abile nel rilasciare dichiarazioni misurate, poco incendiarie ma molto incisive per il suo stesso mondo narcotizzato e scombussolato dalle scoppole elettorali recenti e passate, ma il suo capolavoro è sembrare di sinistra senza esserlo, scambiare la parola con gli “atti”, nel senso che basta dirle le cose che magicamente appaiono nell’immaginario dei pochi iscritti rimasti.

Salari adeguati, assenza di discriminazioni di qualsiasi “genere”, accoglienza indifferenziata, transizione ecologica, occupazione giovanile, sicurezza nelle città e diritto alla casa, eliminazione della povertà, ritorno agli ideali di libertà, eguaglianza e giustizia giusta.

Insomma una favola dei Fratelli Grimm, buona per tutte le stagioni e per qualsiasi partito dell’arco costituzionale, ma questa impostazione estetica che presuppone l’impossibilità di entrare nel merito e nel profondo degli enormi problemi e squilibri del paese, se rende questa idea della sinistra debole e forte allo stesso modo, potrebbe portarla a vincere le Primarie il 26 febbraio.