Economia
Guerra Ucraina, il conto della guerra: rischio recessione e meno occupazione

Banca d’Italia lancia l’allarme per le ricadute sul bilancio: si rischia un’inflazione all’8 per cento cadono i consumi e la crescita. Pil giù del 2%
Le conseguenze della guerra in Ucraina: giù il pil, rallentano gli occupati e sale il costo dei prestiti
Si inizia a fare la conta delle possibili conseguenze economiche sull'Italia per la guerra in corso in Ucraina. Banca d’Italia lancia l’allarme per le ricadute sul bilancio: si rischia un’inflazione all’8 per cento cadono i consumi e la crescita. Nello scenario peggiore il Pil del 2022 in flessione di oltre 2 punti. Come riporta la Stampa, "a seconda dell’andamento del conflitto e della disponibilità o meno del gas russo lo scenario potrebbe essere anche peggiori arrivando a compromettere completamente la ripresa (col Paese che dal +7, 2% del 2021 potrebbe addirittura finire in recessione) e facendo toccare all’inflazione livelli ancora più alti di quelli attuali (e già insostenibili)".
Come riporta ancora la Stampa, "secondo via Nazionale, nello scenario intermedio, l’impatto della guerra ridurrebbe la crescita del Pil italiano attorno al 2% nel 2022 e 2023. Nello scenario peggiore diminuirebbe invece di quasi mezzo punto. Non solo, ma in questo caso l’inflazione si avvicinerebbe addirittura all’8% (contro il +6,1 previsto dal governo) per scendere al 2,3 nel 2023".
E ancora: "Per il governo il Pil quest’anno dovrebbe crescere del 2,9% (contro l’1, 9 stimato da Confindustria) ma potrebbe scendere sotto il 2,3% ereditato dal 2021 nel caso ci fosse un blocco completo del gas russo". Tra gli effetti c'è un rallentamento dell’espansione degli occupati coi salari fermi al palo mentre salgono lo spread e il costo dei prestiti per banche e imprese.